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    La Russa sull’attentato di via Rasella: “Pagina ingloriosa, i partigiani hanno ucciso dei pensionati”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 31 Mar. 2023 alle 12:34

    La Russa sull’attentato di via Rasella: “Pagina ingloriosa”

    È polemica per le dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa che ha definito una “pagina ingloriosa” l’attentato di via Rasella, a cui poi seguì la rappresaglia tedesca consumata con l’eccidio delle Fosse Ardeatine, sostenendo che i partigiani uccisero “una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS”.

    Intervenuto nel podcast Terraverso del quotidiano Libero, la seconda carica dello Stato ha difeso la premier Giorgia Meloni dopo le polemiche scaturite dalla sue parole in occasione dell’anniversario della strage delle Fosse Ardeatine (“Vittime massacrate perché italiane”): “Un atto pretestuoso. Tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti, anche politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, ovviamente non gente che lavorava con loro”.

    “L’attentato di via Rasella non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana: hanno ammazzato una banda musicale di altoatesini, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani, antifascisti e non” ha aggiunto Ignazio La Russa.

    Dichiarazioni che fanno discutere anche in previsione del 25 aprile, sul quale La Russa ha affermato: “Non sarà il primo che celebro, sono andato da ministro della Difesa a rendere omaggio al monumento dei partigiani, ho portato un mazzo di fiori a tutti i partigiani, anche a quelli rossi che come è noto non volevano un’Italia libera e democratica ma volevano un’Italia comunista. Chi muore per un’idea e per una scelta ideale, non può mai essere oggetto di avversione”.

    “Le parole di La Russa su Via Rasella sono un atto di revisionismo senza precedenti. Come dire: i partigiani se la sono un po’ cercata. La seconda carica dello Stato non può confondere le vittime con i carnefici. E sdoganare il punto di vista dei fascisti. Indegno e vigliacco” ha commentato Arturo Scotto, deputato e coordinatore di Articolo 1.

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