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    Pd, terremoto nelle liste: la Regina rinuncia alla corsa dopo le polemiche per la frase su Israele. De Angelis si ritira per il video choc a Ruberti

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 20 Ago. 2022 alle 17:17 Aggiornato il 22 Ago. 2022 alle 06:56

    “Quando si ha 20 anni si esprimono e si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea. Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perché questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo”. Così il segretario Regionale del Pd lucano, Raffaele La Regina, annuncia il ritiro della sua candidatura dalle liste dem dopo la polemica legata alle frasi antisemite scritte in un post su Facebook del 2020, in cui metteva in discussione l’esistenza dello Stato di Israele.

    La Regina faceva parte della rosa degli under 35 proposti da Enrico Letta per la corsa elettorale: 29 anni e originario di Potenza, laurea in Scienze politiche e delle Relazioni internazionali all’Università Federico II di Napoli, aveva collaborato con Giuseppe Provenzano quando era ministro per il Sud e la Coesione territoriale nel Conte-bis. Era candidato come capolista alla Camera nel collegio plurinominale in Basilicata: al suo posto correrà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enzo Amendola.

    “Grazie Raffaele, hai dimostrato amore per il Pd. Adesso facciamo vincere il sud. Uniti”, ha scritto su Twitter l’ex ministro annunciando di accettare la proposta di Letta. A sostituire Amendola nel collegio Campania 1 in Senato sarà l’onorevole Filippo Sensi, candidato anche nel collegio plurinominale Lazio 2. Ma il gioco di scacchi tra le liste non è passato inosservato, provocando la definitiva uscita dal Pd dell’ex presidente della Basilicata Marcello Pittella, il quale, già adirato per la scelta del Nazareno di aver scelto La Regina per il ruolo di capolista nella sua Regione, non ha sopportato che per una seconda volta gli fosse preferito un altro esponente dem, Amendola.

    E ha quindi comunicato il passaggio ad Azione: “Due veti sono troppi. Ne bastava uno! Grazie a Carlo Calenda, Mara Carfagna e Matteo Richetti per l’opportunità di affermare insieme democrazia e giustizia, concedendomi di guidare la lista plurinominale al Senato in Basilicata”, ha scritto. Alla sua scelta ha fatto eco quella del fratello Gianni, ex europarlamentare e tra i fondatori del Pd, candidato alla segreteria dem nelle primarie del 2013 vinte da Renzi. Anche l’ex deputato europeo ha annunciato il passaggio al Terzo Polo con Calenda.

    Intanto anche un’altra under 35 è finita nel mirino delle polemiche per un post scritto in passato sullo Stato d’Israele: si tratta di Rachele Scarpa, 25 anni di Treviso, vice segretaria comunale del Pd, che aveva definito Israele “regime di apartheid” colpevole di “atti di guerra e di repressione nei confronti dei civili da parte del governo israeliano”.

    La 25enne si è difesa affermando che la sua era una “legittima critica alla politica del governo israeliano”. Scarpa ha raccontato di aver iniziato ad appassionarsi alla politica proprio dopo un viaggio nei campi di sterminio ad Auschwitz. “Ritengo una priorità assoluta lottare contro razzismo e antisemitismo”, ha aggiunto. Così di under 35 risparmiati dalle polemiche al momento ne restano due: Caterina Cerroni, 31 anni, già candidata con il Pd alle ultime Europee, che correrà nel collegio plurinominale della Camera in Molise; Marco Sarracino, 32 anni, giovane segretario del Pd di Napoli che Letta ha voluto come capolista alla Camera nel collegio plurinominale Napoli 2. Ma l’ombra di una dichiarazione regalata ai social, screenshottata e pronta ad essere strumentalizzata dagli avversari aleggia pressoché su tutti. E non solo in area dem.

    La Regina però non è l’unico ad aver rinunciato alla corsa in queste ore: anche il leader provinciale del Pd Francesco De Angelis, che aveva assistito alla scena in cui l’ex capo di gabinetto di Roberto Gualtieri, Albino Ruberti, inveiva contro suo fratello Vladimiro e contro il sindaco di Giuliano di Roma Adriano Lampazzi – minacciandoli di morte nel corso di una lite – ha ritirato la candidatura. “Pur essendo completamente estraneo al diverbio al quale ho solo in parte assistito, al fine di evitare strumentalizzazioni durante la campagna elettorale ho ritirato la mia candidatura per il Collegio di Roma 1, confermando tutto il mio impegno a supporto della lista del Partito democratico e di tutti i suoi candidati”, ha dichiarato De Angelis.

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