Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Israele vieta l’ingresso all’inviata Onu Francesca Albanese: “Scandalose frasi sull’antisemitismo”

    La funzionaria italiana delle Nazioni Unite aveva scritto su X che gli attacchi di Hamas del 7 ottobre sono stati una risposta all'oppressione dello Stato ebraico

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 12 Feb. 2024 alle 20:01

    Il Governo di Israele ha annunciato di aver emanato il divieto di ingresso nel Paese a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per le violazioni dei diritti umani commessi nei Territori palestinesi occupati (Opt). La decisione è stata presa dopo che la funzionaria italiana dell’Onu ha scritto sul social X che gli attacchi di Hamas contro la popolazione israeliana del 7 ottobre scorso sono stati messi in atto “in risposta all’oppressione di Israele”.

    Il messaggio risale a sabato 10 febbraio, mentre il divieto di ingresso è stato proclamato oggi, lunedì 12. Israel Katz e Moshe Arbel, ministri israeliani rispettivamente degli Esteri e degli Interni, hanno definito “scandalosa” l’affermazione di Albanese.

    Tutto è nato da una dichiarazione rilasciata dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui quello del 7 ottobre è stato “il più grande massacro antisemita del nostro secolo”. L’inviata del Consiglio dei diritti umani dell’Onu aveva commentato su X: “No, signor Macron . Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro giudaismo, ma in risposta all’oppressione di Israele. La Francia e la comunità internazionale non hanno fatto nulla per impedirlo. I miei rispetti alle vittime”.

    Frasi che il Governo israeliano non ha digerito. “L’era in cui gli ebrei tacevano è finita”, si legge nel comunicato diffuso dai ministri Katz e Arbel: “Se l’Onu vuole tornare a essere un organismo rilevante, i suoi leader devono ripudiare pubblicamente le dichiarazioni antisemite della relatrice speciale e licenziarla immediatamente. Impedirle di entrare in Israele potrebbe servire a ricordarle il vero motivo dietro il massacro di bambini, donne e anziani da parte di Hamas”.

    Immediata la replica di Albanese: “Il divieto di ingresso per me da parte di Israele non è una novità: Israele ha negato l’ingresso a tutti i relatori speciali Opt dal 2008!”, scrive su X la funzionaria Onu. “Ciò non deve diventare una distrazione dalle atrocità di Israele a Gaza, che stanno raggiungendo un nuovo livello di orrore con il bombardamento di persone in ‘aree sicure’ a Rafah”.

    Gli stessi ministri israeliani Katz e Arbel hanno specificato che già “da tempo” lo Stato ebraico “rifiuta di rilasciare il visto ad Albanese”.

    Intervistata dall’agenzia Adnkronos, la funzionaria italiana spiega: “Sono due anni che Israele mi nega di fare il mio lavoro come chiesto dall’Onu non facilitando il mio ingresso nei territori palestinesi occupati. E sono 17 anni che lo fa nei confronti di tutti i relatori speciali, anche a tre dei miei predecessori”.

    Albanese sottolinea di aver “condannato fin dal primo momento i crimini di Hamas nei confronti dei civili israeliani”, ma ribadisce “fermamente che l’origine/causa principale dei crimini commessi contro civili israeliani sia l’antisemitismo”.

    Si tratta, osserva, di “una manipolazione semantica gravissima e pericolosa” di Israele, che “vuole così distogliere l’attenzione” da quello che succede a Gaza, ma così “distoglie anche l’attenzione dalla gravità dei crimini che Hamas ha commesso”.

    Dalla parte del Governo di Israele si schiera il presidente della commissione Politiche Ue del Senato italiano, l’ex ambasciatore Giuliomaria Terzi di Sant’Agata, oggi senatore di Fratelli d’Italia, secondo cui quelli di Albanese sono “commenti inaccettabili, soprattutto se pronunciati da chi rappresenta una istituzione come l’Onu, che da sempre pone al centro la lotta contro l’antisemitismo e tutte le forme di razzismo”.

    LEGGI ANCHE: Solidarietà a Israele sì, ma ai palestinesi no: la Rai a Sanremo mostra il peggio di sé

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version