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    Incontro tra Berlusconi, Salvini e Meloni sull’Appia Antica: “Centrodestra compatto, no al proporzionale”. Scoppia il caso Gelmini in Forza Italia

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 21 Ott. 2021 alle 09:54 Aggiornato il 25 Ott. 2021 alle 13:01

    Incontro tra Berlusconi, Salvini e Meloni sull’Appia Antica: “Centrodestra compatto, no al proporzionale”. Scoppia il caso Gelmini in Forza Italia

    Due ore di colloquio per rilanciare il centrodestra dopo il duro risultato delle amministrative. Ieri Silvio Berlusconi ha ospitato un nuovo vertice con i leader del centrodestra nella sua villa sull’Appia Antica, a otto mesi dall’incontro con Matteo Salvini in cui era stato siglato il sostegno al nascente governo di Mario Draghi, senza però Giorgia Meloni, rimasta all’opposizione.

    Questa volta era presente a Villa Grande anche la presidente di Fratelli d’Italia, diventato nel frattempo primo partito nel paese, per discutere dei nodi principali dei prossimi mesi: elezione del presidente della Repubblica, legge elettorale, sostegno al governo e tenuta della coalizione.

    Secondo le ricostruzioni di diverse testate, Berlusconi avrebbe ricevuto il sostegno dei due alleati per l’elezione a presidente della Repubblica, nel caso decidesse di tentare l’impresa. Il Corriere della Sera ha riportato che Berlusconi avrebbe chiesto a Meloni di sostenere il governo, ricevendo un netto no.

    Secondo un comunicato congiunto, nel loro ”incontro cordiale” i tre leader hanno ribadito “la propria indisponibilità” a sostenere un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale, che spaccherebbe il centrodestra e hanno deciso di tenere “incontri periodici – con frequenza settimanale – per concordare azioni parlamentari condivise”, dopo aver fatto “un attento esame dei risultati elettorali e delle cause che li hanno determinati” in un “incontro cordiale” tenuto in “un clima di massima collaborazione”.

    Ben diversi i toni all’interno di Forza Italia, dove infuria lo scontro tra la parte del partito più vicina agli alleati e quella “governista” guidata dai tre ministri Mariastella Gelmini (Affari regionali), Mara Carfagna (Sud) e Renato Brunetta (Pubblica amministrazione). In un audio diffuso da La Repubblica, Gelmini ha lanciato un duro attacco alla linea seguita dal partito.

    “Gli alleati hanno sbagliato le scelte per le amministrative: non candidare Lupi è stato un errore, Michetti a Roma è stato un gigantesco errore. Ma forse saremmo dovuti essere più duri nei confronti del presidente Berlusconi nel chiedere nomi diversi”, ha detto la ministra durante la riunione dei deputati di Forza Italia in cui è stato eletto nuovo capogruppo Paolo Barelli, al posto di Roberto Occhiuto, eletto presidente della Regione Calabria. “Se non vogliamo che Forza Italia si riduca a un cortile con dieci eletti la linea politica deve essere più quella di Carfagna che quella di altri: moderata, europeista, con cultura di governo. Ma è una linea che Tajani ha rinunciato a rappresentare”, ha continuato Gelmini. “Se andremo avanti al traino di Lega e Fratelli d’Italia ci sarà posto per pochi e altri occuperanno il nostro spazio. Il tempo del populismo è finito”.

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