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    Liguria, Grillo e Di Maio stoppano la candidatura di Sansa alla Regione e rompono il patto M5S-Pd

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 17 Lug. 2020 alle 09:38

    Liguria, Grillo e Di Maio bloccano la candidatura di Sansa: rotto patto M5S-Pd

    Dopo mesi di estenuanti trattative su una candidatura unica per la maggioranza di governo M5S-Pd alle elezioni regionali in Liguria, rischia adesso di saltare il nome su cui dem e pentastellati avevano trovato l’accordo, quello di Ferruccio Sansa. A mettere il veto sul giornalista de Il Fatto Quotidiano sono stati Beppe Grillo e Luigi Di Maio. Il Garante non ha mai nascosto la propria antipatia per Sansa, che dai tempi del caso Marika Cassimatis (candidata a sindaco di Genova con voto su Rousseau, successivamente annullato dallo stesso Grillo) è “sempre andato contro” il Movimento e il suo fondatore. Adesso anche l’ex capo politico del M5S si mette di traverso e fa asse con Grillo: “Il Movimento così è allo sbando. Dobbiamo rialzare la testa”, avrebbe detto secondo un retroscena di Repubblica.

    L'”antipatia” di Grillo e Di Maio per il candidato scelto in Liguria fa perdere le speranze per la maggioranza di governo di presentarsi unita alla prossima tornata elettorale. E dire che lo stesso Garante del M5S si era posto come obiettivo quello di tentare di costruire qualcosa con il centrosinistra che possa anche dare forza al Governo Conte. Eppure, su Sansa, un’intesa tra Pd e M5S appare ormai lontanissima. Ai tempi del voto su Cassimatis, Sansa aveva fatto notare come il regolamento dei 5 Stelle non prevedesse la possibilità di invalidare i voti degli iscritti. Fu l’inizio di una fase che portò alla scissione tra la vecchia e la nuova associazione e che, oggi, il giornalista rischia di pagare con il ritiro della propria candidatura a presidente della Regione Liguria.

    La situazione in Puglia

    “Saltata” la Liguria, l’unica Regione in cui Pd e M5S possono ancora trovare un accordo su un candidato comune è la Puglia. In questo caso, il nome c’è già: il governatore uscente Michele Emiliano, che incarnerebbe il compromesso tra gli ideali grillini e quelli dem. Sondaggi alla mano, Emiliano avrebbe ottime possibilità di confermarsi alla guida della Regione. Eppure, anche in questo caso, secondo le indiscrezioni un accordo in seno alla maggioranza intorno al suo nome appare a oggi molto complicato.

    La parte più ortodossa del Movimento ritiene infatti irricevibile un’alleanza elettorale con Emiliano, che pure si è detto disponibile a discutere del programma con i grillini. Saranno dunque settimane di trattative, per trovare un accordo che possa garantire, almeno in una delle Regioni in cui si voterà in autunno, al governo di avere un candidato comune. Anche perché, sia i dem che i pentastellati, temono soprattutto che una crisi dell’alleanza possa rafforzare Matteo Renzi e il suo Italia Viva, oggi relegato al 3 per cento.

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