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    Grillo e Conte pranzano insieme, ma l’ipotesi scissione rimane: ecco chi sono gli uomini dell’ex premier

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 15 Lug. 2021 alle 20:49

    Giuseppe Conte e Beppe Grillo si sono finalmente parlati a quattro occhi. L’incontro tra il fondatore dell’M5s e l’ex presidente del consiglio italiano è stato a Marina di Bibbona. I due sono stati a pranzo insieme in un locale della località di mare dove il comico possiede Villa Corallina: al ristorante il Bolognese da Sauro. Beppe Grillo e Giuseppe Conte, accompagnati solo dagli uomini della scorta, si sono presentati alle 14.30 e hanno ordinato l’antipasto di pesce e una spigola al forno con verdure. A detta di chi li ha visti è stato notato un clima molto cordiale dopo le feroci polemiche sul futuro del Movimento 5Stelle.

    Alle 16 erano sempre al tavolo, in attesa del dolce preparato da Celeste, la figlia del proprietario. L’incontro sarebbe il viatico per sancire un accordo già trovato tra i due, grazie alla mediazione dei sette saggi e soprattutto di due big grillini come Roberto Fico e Luigi Di Maio. Adesso però bisognerà vedere se la tregua reggerà alla prova dei fatti. Perché Grillo vuole la certezza che non saranno toccati i suoi uomini e quelli del ministro degli Esteri Di Maio.

    Poi c’è la questione della giustizia che sta tanto a cuore a Mario Draghi: Beppe Grillo se ne sta ormai disinteressando mentre “Giuseppi” non intende mollare la presa ed al più presto si incontrerà con il Presidente del Consiglio per un chiarimento.

    Il rischio per l’Italia è che se non passasse la riforma della giustizia o dovesse subire pesanti ritardi la Ue potrebbe rivedere l’erogazione dei fondi comunitari al Belpaese. E questo sarebbe un enorme danno politico e di immagine per Palazzo Chigi. L’Europa ha già fatto sapere che l’erogazione dei fondi del Recovery dipenderà in larga parte proprio dall’approvazione della riforma Cartabia.

    Detto questo, tra i grillini ci si continua ad interrogare su quanto potrà durare l’intesa raggiunta tra il comico e l’ex presidente del Consiglio tanto che in transatlantico tra le fonti di primo piano dei 5 Stelle continuano i sussurri su possibili Piani B di “Giuseppi” per aprire una scissione durante il semestre bianco e formare così una nuova forza politica autonoma da Grillo e, naturalmente, fuori dal governo Draghi.

    Ci si chiede anche chi siano oggi gli amici più fidati e i punti di riferimento di Giuseppe Conte. Con l’avvento di Draghi ce ne eravamo quasi dimenticati, ma da qualche settimana, più precisamente da quando l’ex premier ha annunciato l’avvio di un progetto rifondativo del M5S, se ne ritorna a parlare, forti anche delle relazioni intrattenute in anni di lavoro ai massimi livelli istituzionali.

    Tutti uomini rispettabilissimi e stimati, come ad esempio l’ambasciatore Piero Benassi, già consigliere diplomatico di Conte poi piazzato da quest’ultimo all’autorità delegata nel pieno della crisi aperta da Matteo Renzi. Sollevato da superMario poco dopo il suo insediamento, approdó a Bruxelles con la nomina decisa da Luigi Di Maio. Qualcuno dice che per lui potrebbe esserci un seggio parlamentare al prossimo giro elettorale.

    C’è poi Luca Di Donna, 42 anni e professore ordinario di diritto privato alla Sapienza, grande amico di Guido Alpa e Giuseppe Conte. Sarebbe stato lui a dare una mano all’ex Premier per quanto riguarda il nuovo statuto. Mario Turco, ex sottosegretario scelto da Conte in persona in occasione dei due governi, tiene le fila intorno a “Giuseppi”: contatti, telefonate, riunioni continue, soprattutto con quella maggioranza di senatori che vede in Conte il biglietto della lotteria per l’abolizione del secondo mandato e, dunque, per una ricandidatura. Beppe Grillo lo considera il vero braccio destro dell’ex presidente del Consiglio, l’uomo ombra, lo stratega, il consigliere “principe”.

    C’è infine un’altra figura considerata vicina a Giuseppe Conte ed è quella dell’ammiraglio Massagli. Durante i due mandati governativi pare abbiano stretto un’amicizia molto forte. Il militare è stato nominato da Conte nell’incarico che ancora oggi ricopre di vice direttore all’Aise. Un ruolo di primaria importanza.

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