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    Cosa c’è da sapere sul caso di Conte in corsa per una cattedra universitaria

    La commissione esaminatrice si era riunita il primo agosto, in quella sede nessuno aveva eccepito nulla, e Conte era rimasto uno dei papabili

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 7 Set. 2018 alle 09:48 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:12

    Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha voluto porre fine alle polemiche che si erano sollevate sulla notizia di una sua candidatura alla cattedra universitari di diritto privato alla Sapienza di Roma. giuseppe conte cattedra

    La notizia della domanda di partecipazione, arrivata nel pomeriggio di giovedì 6 settembre, era rimbalzata fino a sera quando lo stesso presidente del Consiglio ha dichiarato: “Non andrò a sostenere la prossima prova, lunedì, per impegni istituzionali”.

    La domanda risale all’inverno scorso, per la precisione a metà febbraio, quindi ben prima non solo dell’incarico di premier ma anche delle elezioni politiche. E riguarda la cattedra lasciata libera dal professor Guido Alpa – ex collega del presidente del consiglio – andato in pensione.

    Si tratta di un concorso per titoli per professori ordinari. giuseppe conte cattedra

    “Quando sono stato incaricato premier vivevo un’altra vita professionale”, dichiara con qualche imbarazzo Giuseppe Conte.

    “Questo mio nuovo impegno istituzionale mi impedisce di partecipare al colloquio lunedì. Anche se l’idea di un esame in inglese dopo aver incontrato Trump è carina”.

    La notizia era stata data da politico.eu. Il premier ha spiegato di aver “completamente rimosso” che a inizio anno era stata avviata “questa procedura di trasferimento di professori ordinari”. giuseppe conte cattedra

    E non nasconde di aver aspirato “nella precedente vita” a traslocare dal dipartimento di Scienze giuridiche di Firenze (dove ha la cattedra di Diritto privato) alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza: “Confesso che feci domanda, nonostante mi trovassi in una sede prestigiosa come l’ateneo di Firenze, perché risiedevo a Roma e avevo un bambino piccolo”.

    Eppure la commissione esaminatrice (Enrico Elio del Prato, Sapienza; Stefano Delle Monache, università di Padova; Gisella Finocchiaro, ateneo di Bologna) si è riunita il primo agosto, in quella sede nessuno aveva eccepito nulla, e Conte è rimasto uno dei papabili.

    Un’altra riunione si è tenuta il 4 settembre scorso per controllare ancora una volta curriculum e pubblicazioni.

    La scuola di giurisprudenza della Sapienza in quell’occasione non ha pubblicato i risultati sulla pagina del concorso. Ed ecco che per il premier è arrivata la convocazione per il colloquio di inglese, lunedì 10 settembre.

    Il rettore Eugenio Gaudio garantisce che la decisione sul vincitore sarà “impeccabile” e che il premier, se mai trovasse il modo di andare avanti, “sarebbe trattato come tutti”.

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