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    Chi è Gian Marco Centinaio, ministro dell’Agricoltura del governo M5S-Lega

    Gian Marco Centinaio. Photo by Silvia Lore/NurPhoto

    Per guidare il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali del governo Movimento 5 Stelle-Lega è stato indicato il senatore leghista Gian Marco Centinaio

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 1 Giu. 2018 alle 15:56 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:17

    Nella serata di giovedì 31 maggio il premier in pectore Giuseppe Conte ha presentato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la lista dei ministri del governo che andrà a guidare, sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Lega.

    Per il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali è stato indicato il senatore leghista Gian Marco Centinaio.

    La nascita dell’esecutivo è stata resa possibile dall’accordo raggiunto tra i leader dei due partiti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e il capo dello Stato sulla rinuncia a nominare ministro dell’Economia l’economista Paolo Savona, contestato per via delle sue posizioni su Unione europea ed euro.

    Savona farà comunque parte del nuovo governo, ma con un ruolo diverso: quello di ministro degli Affari europei.

    Al suo posto è stato nominato ministro dell’Economia il professor Giovanni Tria, ordinario di economia politica all’Università Tor Vergata di Roma e presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione.

    Qui abbiamo raccolto la lista completa dei ministri del nuovo governo Lega-5 Stelle.

    Chi è Gian Marco Centinaio

    Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali del governo M5S-Lega guidato da Giuseppe Conte, è nato il 31 ottobre 1971 a Pavia.

    Sposato, ha un figlio di tre anni e una grande passione per il motociclismo.

    Autodefinitosi “leghista sin dal primo vagito”, si è iscritto al Carroccio all’inizio degli anni Novanta, quando aveva 19 anni.

    Mentre conseguiva la laurea in  Scienze politiche, ha iniziato la sua attività politica come consigliere comunale a Pavia, dove più tardi avrebbe coperto il ruolo di vicesindaco.

    Entra per la prima volta in Parlamento con le elezioni del 2013, quando viene eletto senatore, diventando l’anno successivo capogruppo della Lega a Palazzo Madama.

    Subito dopo essere eletto al Senato, ha lasciato per 2 mesi il suo partito per accasarsi nel Gal, Grandi autonomie e libertà, giustificando la sua mossa dicendo che vi era entrato “su mandato della Lega per garantire rappresentanza ai gruppi autonomisti locali”.

    All’età di 29 anni ha lavorato come operatore telefonico in Banca Mediolanum e in seguito è stato direttore commerciale di un tour operator, prima di dedicarsi totalmente alla politica con l’elezione a Palazzo Madama.

    Nel corso della sua carriera Centinaio si è lasciato andare a varie dichiarazioni che hanno fatto discutere.

    Di Alessandro Di Battista ha detto: “Lui nella Lega non farebbe neanche il candidato al consiglio municipale, da noi non basta essere carini, simpatici e fare il giro dell’Italia in moto”.

    Nel corso di un dibattito al Senato sullo Ius soli, una delle sue grandi battaglie insieme alla castrazione chimica, al rimpatrio per i clandestini e alla legittima difesa, venne ripreso mentre apostrofava il presidente Grasso con i termini “infame” e “terrone di merda”.

    È stato uno dei tessitori dell’alleanza tra la Lega e il Movimento 5 Stelle che ha portato alla formazione dell’esecutivo guidato da Conte.

    A gennaio del 2018, però, parlava così dei suoi attuali colleghi di governo: “Non accettiamo lezioni da questo branco di incapaci che non sa amministrare nulla”.

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