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    Chi è Giampiero Massolo, possibile premier del governo Lega-M5S

    Giampiero Massolo, 64 anni. Credit: Getty Images

    Salvini e Di Maio sono sempre più orientati a individuare una figura terza come presidente del Consiglio: ecco chi è l'uomo che potrebbe metterli d'accordo

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 11 Mag. 2018 alle 17:46 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:24

    Lega e Movimento Cinque Stelle stanno trattando un accordo per la formazione del nuovo governo dopo le elezioni dello scorso 4 marzo (qui gli aggiornamenti in diretta sul confronto tra i due partiti).

    Uno dei nodi più delicati riguarda l’individuazione di un premier in grado di soddisfare entrambe le parti.

    Tra i nomi più accreditati c’è quello di Giampiero Massolo, presidente di Fincantieri e diplomatico di lungo corso.

    Nessuna ipotesi va esclusa a priori, ma, secondo quanto emerso fin qui, sembra improbabile che la carica di presidente del Consiglio possa essere assunta direttamente da uno tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, leader dei due partiti seduti al tavolo.

    Difficile è anche che Lega e Cinque Stelle accettino un premier espressione di uno dei due schieramenti.

    L’ipotesi più concreta è quella di individuare una figura terza rispetto a entrambi i partiti, purché sia un politico e non un tecnico.

    Le indiscrezioni convergono su Giampiero Massolo.

    Chi è Giampiero Massolo

    Giampiero Massolo, 64 anni, è presidente di Fincantieri e dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi).

    È un diplomatico di lungo corso con un curriculum ricco di prestigiosi incarichi istituzionali.

    Nato a Varsavia il 5 ottobre 1954, Massolo si è laureato in Scienze politiche all’Università Pro Deo di Roma (oggi Luiss).

    Prima di iniziare la carriera diplomatica, tra il 1977 e il 1978 ha lavorato alla Fiat, a Torino, prima alla direzione per le Relazioni economiche e sociali e poi alla Direzione per le questioni comunitarie e gli affari internazionali.

    Negli anni Ottanta ha prestato servizio all’ambasciata presso la Santa Sede, all’ambasciata a Mosca e alla Rappresentanza permanente presso l’Unione europea a Bruxelles.

    Nel 1990 è tornato in Italia, all’ufficio diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri, che all’epoca era Giulio Andreotti. Nel 1993 è diventato consigliere diplomatico aggiunto del governo guidato da Carlo Azeglio Ciampi.

    L’anno successivo è stato nominato capo della segreteria del presidente del Consiglio dei ministri nel primo governo Berlusconi e poi nel governo Dini.

    Nel giugno 1996, quando a Palazzo Chigi è arrivato Romano Prodi, Massolo è rientrato al ministero degli Esteri come capo ufficio stampa.

    Il 23 dicembre 1997 è stato nominato ministro plenipotenziario.

    Dal 2000 al 2004 è stato vicesegretario generale della Farnesina, per poi diventare capo di gabinetto ai tempi in cui era ministro degli Esteri Gianfranco Fini.

    Nel 2006 è stato nominato ambasciatore di rango. L’anno successivo è diventato segretario generale della Farnesina, il più elevato incarico della carriera diplomatica italiana.

    Dal 2008 al 2009 è stato rappresentante personale (sherpa) del presidente del Consiglio per il G8 e il G2o: in questa veste è stato responsabile dell’organizzazione del G8 svolto a L’Aquila nel 2009.

    Nel 2011, quando è diventato presidente del Consiglio Mario Monti, Massolo è stato vicino alla nomina a ministro degli Esteri.

    Successivamente è stato nominato dallo stesso Monti direttore generale dei Servizi segreti.

    Dal 2015 è presidente di Ficantieri, carica a cui nel 2017 si è aggiunta quella di presidente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi).

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