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    Bologna, case pubbliche agli stranieri: Fratelli d’Italia mostra i nomi degli inquilini

    Il parlamentare Galeazzo Bignami e il consigliere comunale Marco Lisei hanno mostrato in un video su Facebook nomi e cognomi degli stranieri che vivono nelle case Acer nel quartiere Bolognina

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 8 Nov. 2019 alle 16:23

    Bologna, case pubbliche agli stranieri: Fratelli d’Italia mostra i nomi degli inquilini

    In un video pubblicato su Facebook dal parlamentare di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami sono stati mostrati nomi e cognomi degli inquilini stranieri che vivono nelle case pubbliche di Bologna.

    Scopo di quella che si è rivelata una vera e propria gogna mediatica era quello di dimostrare che gli alloggi popolari vengono assegnati solamente agli stranieri.

    Il “blitz” è avvenuto circa una settimana fa e ha visto protagonista il parlamentare Galeazzo Bignami, passato di recente a Fratelli d’Italia dopo una lunga militanza a Forza Italia, e Marco
    Lisei, consigliere comunale di Bologna, anche egli passato da Forza Italia a Fratelli d’Italia.

    I due, come si può vedere nel video pubblicato sul profilo Facebook di Bignami, si sono recati nel quartiere Bolognina per mostrare, “raccogliendo segnalazioni dei cittadini”, che i criteri di assegnazione degli alloggi favoriscono i cittadini stranieri.

    Nel filmato i due esponenti di Fratelli d’Italia parlano di “discriminazione” ai danni degli italiani.

    Durante il video, Bignami inquadra e legge i nomi degli inquilini stranieri ammettendo: “Ci diranno che stiamo violando la privacy  ma non ce ne frega assolutamente nulla, perché se stai in un alloggio popolare e c’è il tuo nome sul campanello bisogna che ti metta nell’ottica che poi qualcuno può andare a vedere”.

    Dopo la diffusione del video, il capogruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Bologna ha dichiarato: “Filmare i nomi degli stranieri che hanno legittimamente ricevuto dal Comune una casa rischia di diventare un incitamento all’odio razziale verso queste famiglie”, mentre il sindaco Virginio Merola ha liquidato la questione affermando che “Noi assegnamo le case in base al reddito e non al colore della pelle”.

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