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    Festa della donna, Meloni cita Schlein: “Spesso non ti vedono arrivare, essere sottovalutate è un vantaggio”

    Credit: Palazzo Chigi
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 8 Mar. 2023 alle 08:44 Aggiornato il 8 Mar. 2023 alle 08:45

    Festa della donna, Meloni cita Schlein: “Spesso non ti vedono arrivare, essere sottovalutate è un vantaggio”

    “Spesso non ti vedono arrivare”. Lo ha detto Giorgia Meloni in un discorso tenuto alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti delle donne, scegliendo parole simili a quelle usate da Elly Schlein la notte della sua vittoria delle primarie del Pd.

    “Qualsiasi cosa ho fatto nella mia vita, i più hanno scommesso sul mio fallimento. C’entra il fatto che sono una donna? Per me probabilmente sì”, ha detto ieri la presidente del Consiglio, intervenendo alla presentazione del nuovo allestimento della Sala delle donne alla Camera, dove è stata aggiunta la sua foto. “Lo racconto per dire che c’è una buona notizia. Alle donne di questa nazione voglio dire che il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare”.

    “Ricordo gli sguardi quasi divertiti di molti colleghi la prima volta in cui sedetti sullo scranno più alto” della Camera come vicepresidente, “quell’aria che dice ‘adesso ci divertiamo’”, ha continuato Meloni. “Pensavo che a questo fosse dovuto la sorpresa della prima volta in cui presiedendo risposi a tono a un collega”.

    “Quell’idea che forse non ce l’avrei fatta era figlia della mia inesperienza nel ruolo o forse no. Per quei ruoli non esiste un corso di formazione: chiunque si ritrova a ricoprire ruoli di questo tipo lo fa con l’esperienza che si ricopre sul campo” ha detto la premier . “Ho incontrato gli stessi sguardi quando sono diventata il primo presidente donna di un’organizzazione giovanile a destra, quando sono diventata il ministro più giovane della storia d’Italia, quando ho fondato un partito e persino quando qualche mese fa, con 30 anni di esperienza alle spalle sono diventata presidente del Consiglio”, ha detto  la leader di Fratelli d’Italia, parlando dalla sala in cui sono presenti ritratti delle 21 deputate elette all’Assemblea costituente, delle prime 11 sindache elette tra la primavera e l’autunno del 1946 e delle donne che per prime hanno ricoperto le più alte cariche delle Istituzioni della Repubblica italiana.

    “Non ci saranno più ruoli preclusi alle donne. Oggi rimuoviamo uno specchio e lo sostituiamo con una foto. Ma c’è un altro specchio che possiamo rimuovere, quel momento non è lontano come può sembrare”, ha sottolineato, facendo riferimento allo specchio che era stato collocato in attesa della prima donna presidente del Consiglio. “L’altro specchio rimasto, è quello dove ognuna si può rispecchiare immaginando di diventare la prima presidente della Repubblica”.

    “L’8 marzo non deve essere una giornata di rivendicazioni di ciò che gli altri devono concedere alle donne, ma deve essere una giornata di orgoglio e consapevolezza di quello che noi possiamo fare, piaccia o no agli altri. Ed è esattamente il messaggio con cui mi sento di spronare tante donne che magari pensano di non poter andare oltre un determinato obiettivo. Invece devono ricordare, e faremo il possibile affinché abbiano gli strumenti, che con la volontà e la consapevolezza possono raggiungere qualunque tipo di obiettivo”, ha affermato. “Il mio impegno è per le donne italiane ogni giorno costrette ad affrontare difficoltà molto grandi per vedere affermato il proprio talento, vedere riconosciuti i loro sacrifici, così come è un mio impegno quotidiano trovare soluzioni perché le donne di questa nazione possano affermarsi pienamente, senza per questo fare rinunce di ogni genere, perché non è giusto”.

    Secondo Meloni, la vera sfida “è quando avremo il primo Ad di una società partecipata statale donna, è uno degli obiettivi che mi do”. “Lo dico alla vigilia di una scelta importante per il governo. Il vero tetto di cristallo non si rompe arrivandoci ma dimostrando che si può fare molto bene, non dico meglio, dico molto bene”, ha aggiunto.

    La frase citata sia da Meloni che da Schlein (“Ancora una volta non ci hanno visto arrivare”, nel caso della segretaria del Pd) è anche il titolo del libro della storica americana Lisa Levenstein: “They didn’t see us coming – La storia nascosta del femminismo negli anni 90”, che ha commentato all’Ansa le dichiarazioni delle prime due donne arrivate a guidare i due maggiori partiti di governo e opposizione. “Avere una donna in un ruolo di primo piano non significa necessariamente che ci sarà un cambiamento politico ed economico positivo per la maggioranza delle donne. C’è una lunga storia di donne conservatrici, che hanno guadagnato il potere grazie anche agli sforzi delle femministe per aprire il sistema politico ed economico alle donne ma che rifiutano la maggior parte delle posizioni femministe e istituiscono politiche di destra che sono dannose per le donne”, ha detto Levenstein.

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