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    Elezioni anticipate, Salvini vince con ogni combinazione

    Ecco quali potrebbero essere i numeri del futuro Parlamento sulla base dell'ultima Supermedia di AGI/YouTrend

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 8 Ago. 2019 alle 20:45 Aggiornato il 9 Ago. 2019 alle 16:06

    Elezioni anticipate: Salvini vince con ogni combinazione

    In caso di elezioni anticipate Matteo Salvini vince con ogni combinazione possibile. Il voto sembra già alle porte, con le urne aperte in autunno per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, e la Lega del ministro dell’Interno tornerà quasi sicuramente al governo.

    Sia nel caso in cui la Lega dovesse andare da sola, sia se dovesse correre con un centrodestra unito sia nel caso in cui si ritrovasse in un’alleanza ristretta con Fratelli D’Italia. Ecco perché il leader della Lega sta spingendo sull’acceleratore e vuole portare la crisi di governo fino agli estremi: perché è consapevole, simulazioni di voto e sondaggi alla mano, che i numeri sono dalla sua parte.

    Com’è andato il vertice tra Salvini e Conte

    L’agenzia giornalistica Agi ha disegnato le tre diverse possibili ripartizioni dei seggi della Camera e del Senato. Per farlo ha utilizzato i dati dell’ultima Supermedia di AGI/YouTrend dello scorso 1 agosto. Ecco le percentuali: Lega al 36,8%; il Pd al 21,7%; M5s al 17,6%; Forza Italia al 7,3%; Fratelli d’Italia al 6,4%; +Europa al 2,9%; i Verdi al 2,3%; La Sinistra al 2%.

    Prima ipotesi: la Lega va da sola

    Se alle elezioni anticipate Salvini decidesse di correre in solitaria, nonostante le altissime percentuali che la vedono attorno al 37%, la Lega sarebbe sì il primo gruppo parlamentare ma non avrebbe comunque i numeri per un governo monocolore. I 283 seggi alla Camera e 143 al Senato non sarebbero sufficienti a formare una maggioranza. Decisivi a quel punto i 62 deputati e i 31 senatori eletti con Forza Italia e Fratelli d’Italia.

    Escludendo, ovviamente, l’ipotesi di un’alleanza con il centrosinistra (che eleggerebbe 153 deputati e 73 senatori) o, dopo la prima fallimentare esperienza, con il M5s (118 deputati e 60 senatori).

    Seconda ipotesi: il centrodestra unito

    Se si andasse al voto con le stesse coalizioni del 2018, la coalizione di centrodestra Lega-FI-FdI otterrebbe una maggioranza schiacciante sia alla Camera (416 seggi su 618) che al Senato (210 seggi su 309).

    Il Pd, unico partito dell’area di centrosinistra ad andare oltre la soglia di sbarramento del 3%, potrebbe superare il Movimento 5 stelle, che eleggerebbe solo 81 deputati e 40 senatori.

    In entrambe le Camere, quindi, il centrodestra avrebbe oltre i 2/3 dei seggi totali.

    Terza ipotesi: Lega e Fratelli d’Italia insieme

    Se la Lega di Matteo Salvini decidesse di allearsi con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, lasciando da parte Forza Italia, i due partiti insieme potrebbero arrivare a una maggioranza piuttosto ampia ma non sufficiente a raggiungere i 2/3 dei seggi come nel primo scenario. L’ipotetica coalizione della destra sovranista avrebbe ben 353 seggi alla Camera e 181 al Senato. Forza Italia sarebbe il terzo partito all’opposizione: prima il centrosinistra (131 deputati e 61 senatori), poi il M5s (102 deputati, 50 senatori) e, infine, Forza Italia (30 deputati e 15 senatori).

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