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    Le priorità di Di Maio: “Subito reddito di cittadinanza, toglieremo il quorum ai referendum”

    Luigi Di Maio a Ragusa

    Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico da Ragusa ha spiegato quali saranno i temi di cui si occuperà in maniera prioritaria il governo M5s-Lega

    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 4 Giu. 2018 alle 08:41 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:16

    “Faremo dei provvedimenti per aiutare i cittadini che sono in povertà e pertanto non possiamo prescindere dal reddito di cittadinanza e dalla pensione di cittadinanza. Saranno i due provvedimenti che porterò al più presto all’esame del Parlamento”.

    A dirlo è Luigi Di Maio nel suo comizio a Marina di Ragusa, dove si è recato per la campagna elettorale delle amministrative, in programma il prossimo 10 giugno.

    Il capo politico del Movimento Cinque Stelle ha spiegato quali saranno le sue priorità da ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. Oltre al reddito di cittadinanza, in agenda c’è l’abolizione dei vitalizi.

    “La delibera è già pronta ed è sul tavolo del presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. Lo abbiamo promesso in campagna elettorale e lo faremo subito togliendo i privilegi agli ex parlamentari. Poi loro facciano tutti i ricorsi che vogliono ma il provvedimento verrà fatto e Fico ci lavora già da due mesi”.

    Se reddito di cittadinanza e abolizione dei vitalizi sono da sempre due cavalli di battaglia del Movimento Cinque Stelle, un tema nuovo presentato da Di Maio a Ragusa riguarda i referendum.

    Il vicepresidente del Consiglio vorrebbe infatti abolire il quorum attualmente richiesto per i referendum abrogativi (il 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto): “Toglieremo il quorum dal voto per il referendum. Non possiamo subire i condizionamenti dei partiti che quando non vogliono un referendum invitano i cittadini ad andar al mare”.

    Per Di Maio “togliere il quorum al referendum è uno strumento indispensabile per i cittadini, per cui quando volete cambiare le cose in Italia non dovete andare per forza a pregare un politico. Potete farlo da soli col vostro voto”.

    Se attuato, un provvedimento del genere rappresenterebbe una novità di enorme rilievo rispetto alle modalità attuali di svolgimento dei referendum. Una riforma del genere, in ogni caso, necessiterebbe di una modifica della Costituzione, con conseguente referendum confermativo se approvata con meno dei due terzi dei voti parlamentari (per i referendum costituzionali, in ogni caso, il quorum non è richiesto).

    Già nella riforma costituzionale di Renzi, bocciata dagli elettori il 4 dicembre 2016, era previsto un meccanismo di riduzione del quorum richiesto per rendere valido il referendum: la riforma proponeva di abbassarlo al 50 per cento più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche nel caso venissero raccolte almeno 800mila firme per indire la consultazione.

    Tornando a Di Maio, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico a Ragusa ha parlato anche di come intende finanziare provvedimenti onerosi come il reddito di cittadinanza: “Vogliamo far tante cose, dal reddito di cittadinanza all’abolizione della legge Fornero e i soldi per far questi provvedimenti li prenderemo andando ai tavoli europei. Ce li prenderemo lì perché abbiamo gli uomini per essere trattati alla pari con gli altri Paesi europei”.

    Infine, il vicepremier ha annunciato che ai vertici dei ministeri verrà applicato lo spoil system; verranno cioè indicati uomini di fiducia dei pentastellati: “Cambierò i vertici dei miei ministeri. È giusto che ci sia lo spoil system perché dopo 5 anni si creano delle incrostazioni. Magari qualcuno in qualche casella del ministero resterà ma il cambiamento parte anche dalla macchina burocratica”.

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