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    Di Maio: “Nessun dialogo con Pd se è come Renzi o Bersani. Legge sul conflitto di interessi? Mi aspetto lealtà”

    Il vicepremier ha annunciato che il governo sta lavorando per un decreto che destini "il miliardo recuperato dal reddito di cittadinanza alle famiglie"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 12 Mag. 2019 alle 13:55 Aggiornato il 12 Mag. 2019 alle 16:19

    Di Maio legge conflitto di interessi | Il vicepremier Luigi Di Maio è tornato a parlare della legge sul conflitto di interessi, lanciando un avvertimento nei confronti della Lega, alleato di governo.

    “Sul Conflitto d’interessi mi aspetto lealtà al contratto”, ha detto Di Maio parlando da San Giovani Rotondo, in provincia di Foggia. “La legge è nel contratto e si deve fare perché abbiano fatto la legge anticorruzione e per contrastare la corruzione la cosa più importante è fare una legge che impedisca ai prenditori, non agli imprenditori, di avere santi in paradiso. Per fare in modo che non ci siano più leggi ad personam o ad aziendam per salvare il business a discapito di tutti gli imprenditori onesti italiani”.

    Il ministro, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha anche parlato dell’eventualità di un’apertura al Pd di Nicola Zingaretti.

    “Se il Pd di Zingaretti è come il Pd di Renzi o il Pd di Bersani che l’unica cosa che vogliono è aumentare gli stipendi dei parlamentari e reintrodurre i vitalizi con la legge Zanda, io penso che non ci possa essere dialogo. Ma non lo dico con pregiudizio”, ha detto il vicepremier.

    “Io ho fatto un’apertura di credito al Pd e avevo detto chiaramente votate con noi la legge sul salario minimo orario e loro ci hanno detto che preferivano aumentare gli stipendi dei parlamentari invece di aumentare gli stipendi degli italiani”, ha detto Di Maio.

    “Tanto è vero che hanno ritirato la proposta sul salario minimo e hanno presentato la legge Zanda. Tutto ciò è surreale, credo che abbia avuto poca risonanza rispetto a quello che hanno combinato in questi primi mesi di nuova segreteria Zingaretti”.

    Da San Giovanni Rotondo, dove si è recato anche in visita alla cripta di San Pio, Di Maio annuncia: “Nessun lavoratore deve guadagnare meno di 9 euro l’ora. Conto di approvare la legge sul salario minimo per agosto e da settembre tutti i salari a meno di 9 euro all’ora saranno illegali. E se poi in Europa ci fare diventare tanti, noi facciamo anche il salario minimo  europeo e questo diventa una possibilità per livellare gli stipendi”.

    In un lungo post su Facebook in occasione della Festa della mamma, il ministro dello Sviluppo economico oggi ha annunciato che il governo sta lavorando per un decreto che destini “il miliardo recuperato dal reddito di cittadinanza alle famiglie”.

    Tra le misure annunciate ci saranno “dimezzamento delle rette degli asili nido; sconti sui pannolini, sulla baby sitter; soldi a chi fa figli, con la proposta di dare ai genitori un assegno unico mensile”. Il leader M5S chiede “a tutte le forze parlamentari, opposizioni incluse, di aprire subito un tavolo di lavoro”.

    L’occasione della Festa della mamma è invece stata l’occasione per il vicepremier Matteo Salvini di aprire una nuova polemica sulle famiglie arcobaleno. “Auguri a tutte le mamme che sono in questa piazza, a quelle che non ci sono più e a quelle che lo diventeranno, ma non auguri alle ‘genitrici due”, ha detto il ministro dell’Interno dal palco di Sanremo dove si trovata per un’iniziativa elettorale.

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