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    M5s, è scissione. Di Maio: “Lascio il Movimento, da domani non è più la prima forza politica in Parlamento”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 21 Giu. 2022 alle 22:17 Aggiornato il 21 Giu. 2022 alle 22:24

    Dopo una lunga giornata di attesa e di voci che si sono rincorse tra i Palazzi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha ufficializzato la separazione dal Movimento 5 Stelle. In conferenza stampa Di Maio ha parlato del governo, dicendo che si è rafforzato, dopo la risoluzione di oggi sugli aiuti all’Ucraina, approvata con 219 sì, 20 no e 20 astenuti in Senato. E che lo scontro nel Movimento – ormai in corso da giorni – è stato alimentato per motivi mediatici. E poi spiega le ragioni dell’addio.

    “Dovevamo scegliere da che parte stare della storia. I dirigenti del Movimento hanno rischiato di indebolire l’Italia, di mettere in difficoltà il governo per ragioni legati alla propria crisi di consenso, per recuperare qualche punto percentuale, senza neppure riuscirci. La guerra non è uno show mediatico, è da irresponsabili picconare il governo”.

    “Io e alcuni colleghi lasciamo il Movimento 5 Stelle. È una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare. Io vittima di escalation di attacchi personali da parte del M5s. “Ringrazio il M5s che ha fatto molto per me, ho ricambiato dando il massimo per loro in tutti questi anni”, ha aggiunto il ministro degli Esteri. E ancora: “Le posizioni dei dirigenti del Movimento indebolivano l’Italia”.

    Di Maio ha annunciato così la formazione del nuovo gruppo politico “Insieme per il futuro” nel quale sono confluiti 60 parlamentari ex 5 Stelle. “Nascerà una forza politica che non sarà personale”, dove “non ci sarà spazio per odio, sovranismi e populismi”.

    Nel suo intervento, Di Maio ha poi ribadito il suo sostegno all’esecutivo. “Faccio parte del governo e credo che l’operato di Draghi sia un orgoglio e continueremo a sostenerlo con lealtà e impegno”, ha detto. “In questi mesi la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di sostenere il governo senza ambiguità. Abbiamo scelto di fare un’operazione verità, partendo proprio dall’ambiguità in politica estera del M5S. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa”, ha aggiunto. “Pensare di picconare la stabilità del governo solo per ragioni legate alla crisi di consenso è da irresponsabili” , ha attaccato.

    E poi l’ultima stoccata: “Da domani il Movimento non è più la prima forza politica in Parlamento”. Di Maio non risponde a domande. Al termine del suo intervento, c’è spazio solo per l’abbraccio ai “suoi” parlamentari.

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