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    Di Battista a Che tempo che fa: “Non mi candido alle europee. La Lega? Restituisca i 49 milioni”

    L'ex deputato M5S, ospite del programma condotto da Fabio Fazio su Rai1, fa un bilancio dei primi mesi di governo gialloverde

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 21 Gen. 2019 alle 11:25 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:08

    Nessun appoggio per la Tav e, dopo l’America Latina, la progettazione di un viaggio in India. Attacco alla Francia sulla questione migranti e difesa del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Ospite a Che tempo che fa di Fazio, Alessandro Di Battista fa il punto sui primi mesi di governo gialloverde, senza escludere allusioni alla Lega e al ministro degli Interni Matteo Salvini. Poi, l’annuncio: “Non mi candiderò alle europee. Preferisco la politica fuori dal Palazzo”. E non evita lo scontro con Fabio Fazio.

    Migranti. L’ex deputato M5s mostra un franco CFA, che evoca il “neocolonialismo monetario francese”, e punta il dito contro l’Eliseo: “Salverei le persone e le porterei a Marsiglia, fino a che non si crea un incidente diplomatico con la Francia il problema non si risolve”.

    E continua: “Possiamo parlare di porti aperti e porti chiusi, senza risolvere il problema. Se non ci occupiamo delle cause, si è nemici dell’Africa”.

    Parole che suonano come un riferimento alla politica migratoria del vicepremier leghista, anche se i rimandi espliciti sono altri e puntano dritti ai 49 milioni di euro di rimborsi elettorali al centro dell’inchiesta che coinvolge il Carroccio: “Quei soldi appartengono a tutti noi, anche agli elettori della Lega: quei soldi vanno restituiti perché appartengono alla comunità”.

    Tav. “Dibba” sulla Tav non fa passi indietro: “È la più grossa sciocchezza che possa fare questo paese. E cioè spendere 20 miliardi di euro quando servono altre infrastrutture. Non ho le prove ma ci sono intercettazioni di ‘ndranghetisti per le quali, per come conosco il paese, non si vuole uscire dalla Tav perché qualcuno si è già steccato delle tangenti, che ai tempi attuali hanno la forma più elegante delle consulenze”.

    La difesa di Toninelli e di Bonafede. Di Battista difende i ministri pentastellati, anche se ammette che a volte possono avere commesso errori e gaffe: “Penso al ministro Toninelli attaccato dai media per avere sbagliato una foto o una consecutio. Da quando ha parlato di revoca della concessione ad autostrade è stato massacrato… per me c’è la mano di Benetton. Ma deve andare avanti perché è il miglior ministro che abbiamo assieme a Luigi Di Maio”.

    E su Bonafede, e il video che il ministro della Giustizia ha pubblicato sulla cattura dell’ex terrorista Cesare Battisti, dichiara “È stato un errore l’ha riconosciuto anche il ministro. Si può sbagliare un video”.

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