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    Regionali in Lombardia, Cottarelli si sfila: nessuna corsa a tre con Moratti e Fontana

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 9 Nov. 2022 alle 12:37

    Nessuna corsa a tre Cottarelli, Moratti e Fontana per le prossime regionali in Lombardi: l’economista, che a inizio mese aveva ipotizzato una sua candidatura per il Pirellone, si è sfilato dopo alcune valutazioni fatte in seguito all’annuncio del Terzo Polo , che sosterrà l’ex vicepresidente ed assessora al Welfare Letizia Moratti. Eletto alla Camera con il Partito democratico, Cottarelli sperava di poter contare su un’alleanza ampia, allargata anche ad Azione e Italia Viva. Lo stesso Calenda aveva ammesso di star valutando un “ticket Moratti-Cottarelli” per “parlare a mondi diversi e a programmi inclusivi”, ma la situazione è al momento in stan by. “Al momento non ci sono le condizioni, dato che il Terzo polo ha annunciato sostegno per la Moratti”, ha spiegato Cottarelli in un’intervista a Repubblica.

    A suo dire “la Lombardia e in generale l’Italia” avrebbe bisogno di un’alleanza “tra liberal democratici e socialdemocratici”. Ma il Terzo Polo – che Renzi ha annunciato prossimo a una federazione – andrà da solo. Divide quindi la figura dell’ex sindaca di Milano “per validi motivi vista la sua storia politica, anche recente”, spiega il deputato Pd. “Questo perché ha sempre militato nella destra – ha aggiunto – e non solo come tecnico, compreso negli ultimi due anni”. Quando era vicepresidente di Fontana, Moratti è stata criticata pesantemente sia dal Pd sia dal rappresentante di Azione per le sue decisioni politiche. “Quindi non rappresenta quel rinnovamento di cui la Lombardia ha bisogno – ragiona Cottarelli – e in generale, ora sarebbe difficile spiegare all’elettorato di centro sinistra questa candidatura”.

    La candidatura di Fontana è blindata da Licia Ronzulli, vicecoordinatrice di Forza Italia, che rivendica intorno al suo nome la compattezza di tutto il centrodestra. Centrodestra che, per Letizia Moratti “a furia di alzare muri, ci chiude tutti in un recinto”. “Ci vuole un approccio nuovo – ha detto anche lei parlando con Repubblica – una sintesi innovativa tra riformismo e pragmatismo. Mi rivolgo anche al Partito democratico e a tutte le altre forze politiche che vogliono interpretare questa fase nuova di cambiamento. Ci vuole un approccio nuovo, più laico, una sintesi innovativa tra riformismo e pragmatismo”.

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