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    Chi è Domenico Arcuri, il commissario delegato per l’emergenza Coronavirus nominato da Conte

    L'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. Credits: ANSA/CLAUDIO PERI

    Amministratore delegato di Invitalia, Arcuri avrà il compito di rafforzare la distribuzione di attrezzature per la terapia intensiva e il potere di creare nuovi stabilimenti per la loro produzione. Ecco chi è il nuovo commissario delegato nominato dal governo

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 12 Mar. 2020 alle 09:33 Aggiornato il 12 Mar. 2020 alle 11:25

    Coronavirus, Domenico Arcuri commissario per l’emergenza

    Ieri sera, mercoledì 11 marzo, nel discorso in cui ha annunciato le nuove misure restrittive per contenere l’epidemia di Coronavirus, il premier Conte ha comunicato la nomina di un commissario delegato che si occuperà di intensificare la risposta sanitaria all’emergenza, con ampi poteri di deroga che utilizzerà per “rafforzare la distribuzione di attrezzature per la terapia intensiva”. Il commissario sarà Domenico Arcuri, attuale amministratore delegato di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

    Chi è il commissario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri

    Arcuri, 57 anni, è originario Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria. Ha frequentato la scuola militare della Nunziatella di Napoli per poi laurearsi, nel 1986, in Economia e Commercio alla Luiss Guido Carli di Roma, con una tesi sulla “Redditività economica e sociale degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno”. Il rilancio economico del Sud Italia è stato un tema cruciale nella carriera di Arcuri, che nel corso degli anni ha scritto su questo diversi editoriali su vari quotidiani italiani.

    Domenico Arcuri ha ricoperto il suo primo incarico all’Iri, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, nella Direzione pianificazione e controllo, dove si è occupato delle aziende del gruppo operanti nei settori delle telecomunicazioni, dell’informatica e della radiotelevisione. Nel 1992 è entrato in Pars, joint venture tra Arthur Andersen e GEC nel settore della consulenza ad alto contenuto tecnologico. Nel 2001 è stato partner responsabile italiano di “Telco, Media e Technology” e nel 2004 è diventato amministratore delegato di Deloitte Consulting.

    L’intensa attività all’interno dell’azienda gli è valsa la nomina a Invitalia nel 2007, per la quale è stato confermato ininterrottamente negli ultimi tredici anni dai vari governi che si sono succeduti. Da numero uno di Invitalia, Arcuri ha riorganizzato i compiti e le attività della società e ne ha corretto molti malfunzionamenti, occupandosi in particolare della re-industrializzazione di aree in crisi come Termini Imerese, comune della provincia di Palermo, e della bonifica dell’area industriale di Bagnoli, a ovest di Napoli.

    Coronavirus, i compiti di Domenico Arcuri da commissario delegato

    Nel discorso di ieri sera, Conte ha fatto sapere che il ruolo principale di Domenico Arcuri sarà quello di coordinare la produzione italiana e la distribuzione delle attrezzature di terapia intensiva –  ventilatori, letti speciali e postazioni – che al momento sono insufficienti, soprattutto negli ospedali lombardi.

     

    In tutta la Lombardia i posti letto nei reparti di terapia intensiva, infatti, sono circa 900, ma i ricoverati per COVID-19 stanno costringendo gli ospedali ad allestirne di nuovi e a trasferire altrove i pazienti che erano ricoverati per altri motivi. Anche sopperendo alle mancanze di spazio e di personale medico, però, non ci sono le sufficienti attrezzature.

    Il presidente del Consiglio ha annunciato che Arcuri “lavorerà per rafforzare la produzione e distribuzione di attrezzature di terapia intensiva” e avrà “il potere di creare nuovi stabilimenti per la loro produzione, e per sopperire alle carenze sin qui riscontrate” avvalendosi della struttura già consolidata di Invitalia e coordinandosi con il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.

    Il ruolo di commissario delegato che ricoprirà Arcuri si discosta da quello di commissario speciale invocato da numerosi esponenti del Parlamento negli scorsi giorni, quando si auspicava la nomina di personaggi come Guido Bertolaso per affiancare e per certi aspetti superare il ruolo del premier nel governo dell’emergenza. Conte in questo modo resterà la principale figura di riferimento per quanto riguarda la gestione dell’epidemia di Coronavirus in Italia.

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