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    Contratto di governo: ecco il programma di Lega e M5S in punti

    Il contratto di governo tra Lega e M5s

    Dal reddito di cittadinanza all'immigrazione, tutti i punti principali del contratto di governo tra M5s e Lega

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 18 Mag. 2018 alle 16:45 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:24

    È un contratto di governo in trenta punti quello su cui hanno trovato l’accordo Lega e M5s, e che ora è atteso alla prova dei fatti.

    Dentro c’è il reddito di cittadinanza, rivisto come chiedeva la Lega, la flat tax con due aliquote, la revisione della Fornero.

    Ci sono anche la lotta al business dell’immigrazione e la chiusura di tutti i campi rom, oltre al conflitto di interessi e alle misure anti-corruzione.

    Non c’è invece il blocco dei lavori per la Tav, tema caro ai grillini, né legge sull’eutanasia o sui diritti.

    Qui abbiamo riassunto i principali punti del contratto di governo in un’infografica di facile consultazione.

    Ecco cosa dice il contratto di governo nei punti principali:

    Funzionamento del Governo e dei Gruppi Parlamentari

    Il contratto prevede che Lega e M5s “sono insieme responsabili di tutta la politica dell’Esecutivo”. Le due forze politiche si impegnano a stabilire “insieme il lavoro in ambito parlamentare e governativo”.

    In caso di contrasto tra loro sull’interpretazione e l’applicazione dell’accordo, “le parti si impegnano a discuterne con la massima sollecitudine e nel rispetto dei principi di buona fede e di leale cooperazione”.

    Se le divergenze continuano ad esistere, verrà convocato il Comitato di conciliazione, la cui composizione e funzionamento sono demandate a un accordo tra le parti.

    Conflitto d’interessi

    Il conflitto d’interessi, tema cruciale per gli interessi di Silvio Berlusconi, alleato della Lega, resta nell’accordo.

    Il contratto allarga infatti il tema oltre l’ipotesi del conflitto d’interessi economico.

    Le due forze politiche si impegnano ad estendere l’applicazione della disciplina a qualsiasi “interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l’esercizio obiettivo, indipendente o imparziale, di una funzione pubblica”.

    Debito pubblico e deficit

    Viene confermata nel contratto di governo la strada “riduzione del debito pubblico” attraverso la crescita del PIL, escludendo tasse e austerità.

    Si prevede inoltre la ridiscussione dei trattati Ue per quanto riguarda le politiche sul deficit, per ottenere “una programmazione pluriennale volta ad assicurare il finanziamento delle proposte oggetto del presente contratto attraverso il recupero di risorse derivanti dal taglio agli sprechi, la gestione del debito e un appropriato e limitato ricorso al deficit”.

    Difesa

    Il contratto prevede la tutela del personale delle Forze Armate, nuove assunzioni nelle forze dell’ordine con aumento delle dotazioni e dei mezzi.

    Esteri

    Tra i punti fondamentali per la politica estera c’è la centralità dell’interesse nazionale. Viene confermata la presenza dell’Italia nell’Alleanza atlantica, “con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato”, ma vengono fatte anche aperture alla Russia, “da percepirsi non come una minaccia ma quale partner economico e commerciale potenzialmente sempre più rilevante”.

    Si sottolinea al riguardo che “è opportuno il ritiro delle sanzioni imposte alla Russia, da riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della risoluzione delle crisi regionali (Siria, Libia, Yemen)”.

    “È nel Mediterraneo che si addensano più fattori di instabilità”, prosgue il documento, “quali: estremismo islamico, flussi migratori incontrollati, con conseguenti tensioni tra le potenze regionali”.

    Flat tax

    Per quanto riguarda il fisco, il contratto prevede la sterilizzazione di Iva e accise, ma soprattutto la detassazione e semplificazione per famiglie, imprese e partite Iva.

    Questa sarà attuata mediante la flat tax, con due aliquote fisse al 15 per cento e al 20 per cento “per persone fisiche, partite IVA, imprese  e famiglie”. Per le famiglie è prevista una deduzione fissa di 3mila euro sulla base del reddito familiare.

    Giustizia

    Prevista la riforma ed estensione della legittima difesa domiciliare, “eliminando gli elementi di incertezza interpretativa” per chi subisce un’intrusione nella propria abitazione o sul luogo di lavoro.

    Sul tema del sovraffollamento carcerario viene previsto un “piano per l’edilizia penitenziaria che preveda la realizzazione di nuove strutture e l’ampliamento ed ammodernamento delle attuali”.

    Immigrazione

    Sui migranti passa la linea dura della Lega, con i rimpatri e la lotta al business dell’immigrazione clandestina.

    Si chiede il “ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra
    gli Stati membri dell’Ue”, ma anche la previsione di “specifiche fattispecie di reato che comportino, qualora commessi da richiedenti asilo, il loro immediato allontanamento dal territorio nazionale”.

    Infine “è imprescindibile scardinare il business degli scafisti che ha causato sbarchi e morti nel mar Mediterraneo e smantellare le organizzazioni criminali internazionali per la tratta degli esseri umani”.

    Lavoro

    Sul lavoro il contratto prevede l’introduzione di una legge sul salario minimo orario “per tutte le categorie di lavoratori e settori produttivi in cui la retribuzione minima non sia fissata dalla contrattazione collettiva”, ma anche una riduzione strutturale del cuneo fiscale.

    Lotta alla corruzione

    Sono previste singole misure da mettere in atto per contrastare la corruzione, tra cui:  “l’aumento delle pene per tutti i reati contro la pubblica amministrazione di tipo corruttivo per i quali debbono essere preclusi gli sconti di pena mediante un sistema che vieti l’accesso a riti premiali alternativi; il ‘DASPO’ per i corrotti e corruttori, ovvero l’interdizione dai pubblici uffici e la perpetua incapacità a contrarre con la pubblica amministrazione per chi è stato condannato definitivamente per un reato di tipo corruttivo”.

    Pensioni

    Il contratto prevede la riforma della legge Fornero, tema caro alla Lega. Previsto lo stanziamento di 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie escluse.

    Si prevede l’introduzione della quota 100, sulla base della quale potrà ritirarsi, aderendo al regime contributivo, chi totalizzerà cento dalla somma di età anagrafica e anni di contributi.

    Oppure, con 41 anni di anzianità contributiva, si potrà andare in pensione comunque.

    Per le donne prevista la pensione subito se si hanno 35 anni di contributi e 57-58 anni di età.

    Reddito di cittadinanza

    Il reddito di cittadinanza voluto dai Cinque Stelle è stato rivisto sulla base di quanto chiedeva la Lega, inserendo un limite temporale (2 anni) e con il potenziamento dei centri per l’impiego.

    L’ammontare è di 780 euro mensili per persona, ma si perde il diritto a riceverlo se si rifiuta per tre volte lo svolgimento di un’attività lavorativa richiesta.

    Previsto un investimento di 2 miliardi di euro.

    Al reddito di cittadinanza si affianca inoltre la “pensione di cittadinanza“, destinata a chi vive sotto la soglia minima di povertà. Si tratta di un’integrazione per un pensionato che ha un assegno inferiore ai 780 euro mensili.

    Sicurezza

    Il tema della sicurezza, fondamentale per la Lega, include provvedimenti in favore delle forze dell’ordine e della polizia, contro il cyberbullismo e le occupazioni abusive.

    Il documento ha anche un paragrafo sui campi rom, e prevede la “chiusura di tutti i campi nomadi irregolari in attuazione delle direttive comunitarie; contrasto
    ai roghi tossici; obbligo di frequenza scolastica dei minori pena l’allontanamento dalla famiglia o perdita della responsabilità potestà genitoriale”.

    Tagli dei costi della politica

    Il contratto mira a “ricondurre il sistema previdenziale (dei vitalizi o pensionistico) dei parlamentari, dei consiglieri regionali e di tutti i componenti e i dipendenti degli organi costituzionali al sistema previdenziale vigente per tutti i cittadini, anche per il passato”.

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