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    Draghi si prende pure la Rai. I 5S esclusi. Conte chiama Mattarella

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 18 Nov. 2021 alle 10:27

    Come sono andate veramente le cose tra i due presidenti del Consiglio, l’attuale e quello “ex” , Giuseppe Conte e Mario Draghi (che è un po’ come dire Trump Vs Biden)? Ve lo svela Tpi. Andiamo con ordine. L’Aventino sulla Rai di Conte non era stato concordato con i gruppi parlamentari 5 Stelle ma soltanto con i ministri (senza Di Maio però che non per niente in queste ore se la ride sotto i baffi e non vede l’ora di sconfessare Conte andando in tv perché ad un “ministro non si può negare la TV di stato”). Nei giorni scorsi “Giuseppi”, tramite i suoi emissari (che si erano visti e sentiti più volte con i consiglieri di palazzo Chigi) aveva fatto di tutto per cercare di blindare Carboni al Tg1. La linea era: o Carboni o morte. “Amore, per noi esiste solo Carboni”, il refrain. Il problema però è che Mario Draghi vuole al Tg1 una donna e voi “siete arroccati su Carboni” si sentono rispondere da palazzo Chigi i vertici pentastellati. A quel punto, Conte, sempre più imbufalito gioca il jolly.

    Via al piano B che, come riportato da Tpi nei giorni scorsi, prevedeva l’azzeramento della situazione ed un rimescolamento generale di carte, comprese le direzioni di Tg2 e Tg3. A quel punto, venuti a sapere della cosa, a Palazzo Chigi la risposta è stata a dir poco tranchant: “Se la mette su questo piano allora non avrà nulla”. E così è stato. Chi se la ride sotto i baffi è Giggino di Maio che da buon democristiano nell’animo sia sulla Maggioni che sulla Sala una fiches l’aveva messa. Finirà qui? Niente affatto perché Giuseppe Conte non intende mollare la presa ed ha chiesto un incontro urgente a Mario Draghi e, udite udite, persino al Capo dello stato Sergio Mattarella. Ma chissà se verrà ricevuto. Intanto, a viale Mazzini si narra anche di una telefonata dai toni molto accesi tra l’Ad Fuortes e l’ormai quasi ex direttore del Tg3 Mario Orfeo che non voleva saperne di essere spostato agli approfondimenti ed ha appreso la notizia solamente ieri mattina alle 11.30, cioè a cose fatte. Ma se Atene piange Sparta non ride.

    Perché anche a Mediaset c’è una vicenda finita dritta dritta sul tavolo di Pier Silvio Berlusconi e di Fedele Confalonieri. Ed è quella del crollo degli ascolti dei talk. Secondo uno studio condotto dall’autorevolissimo Studio Frasi sui dati Auditel dal 2019 al 2021 i talk di Rete 4 sono tra quelli che hanno subito maggiori perdite. Stasera Italia, ad esempio, ha perso 269mila ascoltatori sul 2020 e 230mila sul 2019 a parità di puntate trasmesse. Non un buon viatico in vista della grande battaglia per il Quirinale del “patron” Berlusconi.

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