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    Consultazioni 2018, il discorso di Mattarella oggi al Quirinale

    Credit: Afp

    In chiusura il secondo giro di consultazioni per la formazione del nuovo governo. Resta l'incognita sulla scelta che compirà Mattarella

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 13 Apr. 2018 alle 16:25 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:26

    Si è chiuso oggi venerdì 13 aprile il secondo giro di consultazioni per la formazione di un nuovo governo dopo le elezioni dello scorso 4 marzo (Consultazioni: il secondo giro è finito, cosa succede ora?)

    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato che attenderà alcuni giorni, poi valuterà le azioni da intraprendere per uscire dallo stallo.

    Il capo dello Stato è ora chiamato a decidere i prossimi passi in vista della formazione del governo (qui il discorso di Mattarella al termine del primo giro di incontri).

    Nel suo discorso, tenuto al termine del secondo giro di consultazioni, il presidente Mattarella ha detto:

    “Dall’andamento delle consultazioni di questi giorni emerge con forza che il confronto tra le forze politiche per la formazione di una maggioranza non ha fatto progressi. Ho fatto presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro paese di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni”.

    “Le attese dei nostri cittadini, i contrasti nel commercio internazionale, le scadenze importanti e imminenti nell’Unione europea, l’acuirsi di tensioni internazionali in aree non lontane dall’Italia, richiedono con urgenza che si sviluppi e si concluda positivamente un confronto tra i partiti per raggiungere quell’obiettivo: quello di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni”.

    Attenderò alcuni giorni, trascorsi i quali valuterò in che modo procedere per uscire dallo stallo che si registra”.

    Qui il video del discorso completo:

    Non esiste ancora una maggioranza chiara, e per questo la scelta di Mattarella resta un’incognita: potrebbe conferire un mandato esplorativo a un leghista o a una figura istituzionale (è stato fatto il nome della presidente del Senato Alberti Casellati).

    Le indiscrezioni pubblicate dalla stampa dicono che il presidente deciderà probabilmente di non aspettare le elezioni regionali di Molise e Friuli previste per le prossime settimane, e di conferire un incarico esplorativo entro mercoledì 18 aprile.

    Tra coalizione di centrodestra e Movimento Cinque Stelle, intanto, è aumentato lo scontro dopo la battuta di Silvio Berlusconi nei confronti dei grillini al termine della lettura della nota congiunta della coalizione da parte del leader Matteo Salvini.

    Il 13 aprile il segretario della Lega ha sminuito l’importanza della battuta, dicendo di prestare più attenzione alla sostanza che alla forma, e minacciando di tornare al voto se M5S e FI non cesseranno con i veti reciproci.

    “Noi siamo pronti”, ha detto Salvini. “Certo, ci sono due veti contrapposti di M5S e Forza Italia. Io chiedo a tutti di essere responsabili. Se continua così, se continuano a bisticciare, si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne, quindi: o la smettono o si vota”, ha detto il segretario della Lega.

    Tutte le forze politiche, ieri, hanno sottolineato l’urgenza per il nostro paese di avere un governo in maniera veloce in seguito all’aggravarsi della crisi siriana.

    Il capo dello Stato ha incontrato oggi i rappresentati più alti delle istituzioni: il presidente emerito Giorgio Napolitano, il presidente della Camera Roberto Fico e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

    Il presidente emerito Giorgio Napolitano, alla conclusione del suo incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha rilasciato una breve dichiarazione ai giornalisti riuniti al Quirinale, rompendo la prassi che normalmente prevede il silenzio da parte delle cariche istituzionali dopo le consultazioni.

    “Come rappresentante istituzionale sono accanto al Presidente Mattarella nella ricerca di una soluzione di governo, un compito particolarmente urgente e delicato. Parlo per me ma sono sicuro di esprimere anche l’opinione della presidente del Senato e del presidente della Camera. Siamo pienamente solidali con Mattarella”, ha detto Napolitano.

    Il punto sul primo giorno di consultazioni, giovedì 12 aprile

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