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    Consultazioni governo | Diretta streaming Quirinale

    Consultazioni governo | Diretta streaming dal Quirinale

    Tutte le ultime notizie, le previsioni, le anticipazioni e gli aggiornamenti in tempo reale sulle Consultazioni per il nuovo governo dopo le elezioni del 4 marzo

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 7 Mag. 2018 alle 09:39 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:25

    Lunedì 7 maggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato un nuovo giro di consultazioni, in vista della formazione di un nuovo governo dopo le elezioni politiche del 4 marzo.

    Di seguito la diretta streaming dal Quirinale (poco più sotto tutte le altre informazioni da sapere sulle consultazioni).

    Segui la Diretta in tempo reale 

    • Quale sarà il nuovo governo? Ecco tutti gli scenari possibili | • Cosa può succedere nel secondo giro di Consultazioni: qualche ipotesi 

    DIRETTA STREAMING 7 MAGGIO

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    Il primo round di Consultazioni

    Si inizia la mattina di mercoledì alle 10.30 con l’incontro del capo dello Stato con Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato e Roberto Fico, presidente della Camera. Alle 12.30 sarà invece il turno del presidente emerito Giorgio Napolitano.

    Mattarella passerà poi all’audizione dei vari gruppi parlamentari, a cominciare dal gruppo per le autonomie e dal gruppo misto. Conclude la giornata l’audizione alle 18.30 di Fratelli d’Italia, partito che fa parte della coalizione di centrodestra.

    Il 5 aprile è la giornata più rilevante, con l’audizione, nell’ordine, di Partito Democratico, Forza Italia, Lega e Movimento Cinque Stelle.

    L’obiettivo delle consultazioni è che il presidente della Repubblica individui un leader politico che sia in grado di raccogliere una maggioranza parlamentare pronta a sostenere un nuovo governo.

    Il secondo round di consultazioni

    Ecco le notizie più importanti scaturite dal secondo giro di consultazioni.

    Il seguito al secondo giro di consultazioni il presidente Mattarella ha deciso di attendere alcuni giorni e poi di conferire alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati il mandato esplorativo per la formazione del governo.

    Casellati dovrà cercare eventuali possibilità di convergenza tra centrodestra e M5S, dopo i veti reciproci di Di Maio e Berlusconi.

    Come funzionano le consultazioni e cosa aspettarsi

    Anche se sono diversi gli scenari possibili, è probabile che non sia sufficiente una solo giro di consultazioni, ma che ne occorra anche un secondo e addirittura un terzo (qui il dettaglio di tutti i passaggi necessari alla formazione del governo).

    Non è obbligatorio che il capo dello stato dia direttamente l’incarico a qualcuno per formare un nuovo governo. Il presidente può inizialmente attribuire a una figura politica un “mandato esplorativo”.

    Questo avvenne anche nel 2013, quando l’allora presidente Giorgio Napolitano affidò un mandato esplorativo all’allora leader del PD Pierluigi Bersani che, però, non ebbe esito positivo.

    Il centrodestra è stato la coalizione più votata, ma ha solo 260 seggi (per avere la maggioranza ne servono 316) alla Camera e al Senato 135 (qui la maggioranza richiesta è di 158), e per poter governare ha bisogno di una sponda.

    È possibile pensare che si formi un governo di coalizione tra Lega Nord, Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle, dal momento che tra i partiti esistono punti comuni e insieme avrebbero i numeri per governare, così come un’altra possibilità vedrebbe i pentastellati accordarsi con il Partito Democratico e Liberi e Uguali per governare (ecco perché, alla fine, il Pd potrebbe davvero decidere di appoggiare un governo Cinque Stelle. Qui tutti i governi possibili).

    La prima ipotesi di alleanza, tuttavia, è la più probabile, dal momento che anche le elezioni dei presidenti delle due Camere si sono basati sull’asse Cinque Stelle-Centrodestra.

    In caso di mancate intese su qualsiasi maggioranza, l’eventualità più estrema è il ritorno alle urne nei prossimi mesi, ma Mattarella desidera verosimilmente cercare qualsiasi soluzione per evitare tale possibilità.

    Se le consultazioni andranno a buon fine, e ci sarà un governo in grado di ricevere la fiducia del Parlamento, il presidente della Repubblica emanerà tre decreti: quello di nomina del Presidente del Consiglio, controfirmato dal Presidente del Consiglio nominato, quello di nomina dei singoli ministri, controfirmato dal Presidente del Consiglio, e quello di accettazione delle dimissioni del Governo uscente.

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