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    Via libera alla caccia ai cinghiali anche nelle città: quelli abbattuti potranno essere venduti e mangiati

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 22 Dic. 2022 alle 08:57 Aggiornato il 22 Dic. 2022 alle 08:58

    La commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera a un emendamento alla manovra – firmato Tommaso Foti (FdI) – che apre alla possibilità di abbattere la fauna selvatica, i cinghiali in particolare, per motivi di sicurezza stradale. Anche in città e nelle aree protette.

    Gli animali che verranno uccisi, nell’ambito della misura inserita in manovra sulla caccia in città, dopo accurate analisi igienico-sanitarie potranno essere destinati al consumo alimentare. Tra i motivi del provvedimento c’è anche l’intenzione di riequilibrare il numero degli animali in un certo territorio.

    Dell’emendamento si era già discusso molto negli scorsi giorni, in particolare per via delle opposizioni che avevano sollevato clamore intorno al caso, al punto da accantonarlo.

    Ieri mattina invece la modifica è andata in porto, suscitando la reazione di associazioni di categoria. Nello specifico si potranno catturare o abbattere “animali selvatici” non soltanto durante il periodo della caccia, ma in qualunque momento, e anche nelle are attualmente interdette all’attività venatoria.

    Parlando con il Messaggero Foti ha spiegato che “basterebbe leggere il testo per capire quello che dice. Parliamo di una norma che dà alle Regioni la possibilità di attuare piani di contenimento della fauna selvatica, attraverso l’abbattimento degli animali o la loro cattura”.

    Il tutto sotto il coordinamento delle unità di controllo forestale e agroalimenatre dei carabinieri. “Questa mattina, con un blitz inaccettabile, la destra in commissione Bilancio ha approvato l’attività venatoria dentro i parchi, dentro le aree urbane. Si potranno cacciare tutti gli animali senza nessuna distinzione”, ha detto in una nota il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli.

    “È semplicemente una vergogna – prosegue – per questo ci appelleremo all’Unione europea e siamo convinti che l’Unione europea, come per la normativa sul pos, farà levare questa norma inaccettabile”.

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