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    Caro affitti, Valditara contro i sindaci di centrosinistra. E scoppia la polemica

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 10 Mag. 2023 alle 16:44 Aggiornato il 10 Mag. 2023 alle 17:09

    “Io credo che il problema del caro affitti è grave ma tocca le città governate dal centrosinistra. Evidenzio come nelle città dove ci sono gli accampamenti degli studenti non sono state attivate dalle giunte comunali politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso”. Queste le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ai microfoni di SkyTG24 in merito alle proteste degli studenti italiani in diverse città per il caro affitti.

    Parole che hanno scatenato polemiche. “Ministro disinformato, dovrebbe sapere che il diritto allo studio è una prerogativa del governo e delle Regioni”, ha detto il sindaco di Bologna Matteo Lepore. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si è invece schierato con gli studenti: “Quello del caro-affitti è un problema enorme, i ragazzi hanno ragione e io li vorrei incontrare. Siamo un paese con pochi studentati, ma ci sono le risorse del Pnrr e noi vogliamo realizzarne a Roma. C’è un mercato degli affitti drogato, anche perché manca una legge che limiti i cosiddetti Airbnb, legge che io vorrei come c’è in tutte le capitali europee. Nel nostro Piano prevediamo anche una agenzia degli affitti che intermedi tra domanda e offerta dando anche garanzie”.

    Giuseppe Sala, primo cittadino di Milano, si chiede se quella di Valditara sia una battuta o una riflessione e risponde: “Se è frutto di una riflessione profonda, credo che con questa affermazione il ministro Valditara illumini il Paese rispetto a quello che lui è. Se è una battuta, rispondo con una battuta: magari è così perché gli studenti hanno più voglia di stare nelle città di centrosinistra che non di centrodestra perché accolgono la loro complessità e le loro problematiche”.

    Solidarietà agli studenti anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein. “E’ diventato impossibile per loro trovare una casa e questo incide sul diritto allo studio che è fondamentale nel nostro Paese”. “Il Pd – aggiunge – continuerà a spingere per convincere il governo a tornare indietro sull’errore madornale che ha fatto cancellando il fondo per gli affitti, 330 milioni di euro”, ma occorre anche “riuscire a mettere in campo politiche che recuperino alloggi sfitti e riuscire a creare un clima di fiducia perché possano essere messi a disposizione di famiglie che cercano una casa ma non la trovano”. “Serve investire di più – sottolinea Schlein – anche sugli alloggi popolari. Il tema della casa è per noi centrale e ho avuto modo di ribadirlo anche ieri dicendo che per le priorità sono casa, lavoro, clima, attuazione del Pnrr, salari e non le questioni delle riforme costituzionali”.

    “La crisi abitativa non dipende dal colore politico della giunta comunale, ma anzitutto dalle politiche statali e regionali attuate negli ultimi anni. Un esempio? I comuni di Pavia e Perugia – ha spiegato Simone Agutoli dell’Unione degli Universitari – che sono amministrate da giunte di destra, all’interno di Regioni governate dalla destra. La dichiarazione del ministro è fuori dal mondo”.

    “È assurdo che Valditara sia in grado di strumentalizzare un’emergenza, come quella abitativa, per soli fini politici – ha detto Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi -. Il diritto allo studio universitario spetta alle Regioni, è bene ricordarlo al ministro. Sulla crisi delle residenze ci sono più responsabilità, che riguardano in primis le giunte regionali, seguite dal Governo e dalle amministrazioni comunali, che, però, sono l’ultima ruota del carro e che non hanno gli strumenti e le risorse per dare risposte strutturali all’emergenza. È nell’interesse di un ministro dell’Istruzione pubblica assicurarsi che il diritto allo studio venga garantito anche all’università, e questo passa anche e soprattutto dal diritto all’abitare. Valditara forse immagina che tutti gli studenti dopo le scuole superiori vadano subito a lavorare, mi dispiace dirgli che non è così: se vuole davvero avere un ruolo sulla crisi abitativa lo faccia all’interno del consiglio dei ministri chiedendo misure tempestive!”.

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