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    “La Calabria ha bisogno di un riscatto morale”: a TPI parla la candidata governatrice del centrosinistra

    Di Flavio Pagano
    Pubblicato il 15 Lug. 2021 alle 14:20 Aggiornato il 15 Lug. 2021 alle 16:17

    Amalia Cecilia Bruni è la candidata della coalizione di centrosinistra, su ispirazione di 5 Stelle e PD, come governatrice della Regione Calabria. Medico e ricercatrice di altissimo profilo internazionale, ha cominciato a impegnarsi per la sua terra ben prima di adesso, ma esclusivamente in chiave scientifica.

    È infatti la fondatrice di un’eccellenza italiana assoluta come il Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme e, nella sfida quotidiana di tenere in piedi una struttura così complessa, spesso circondata dall’indifferenza generale, ha maturato i princìpi che adesso costituiscono la base della sua visione politica. 

    “Questa candidatura mi ha investita come un tornado”, dice in esclusiva a TPI, con la franchezza che le è abituale: “Sto preparando la mia struttura organizzativa, tutto a marce forzate. Del resto non mi spaventa lavorare in condizioni estreme: per chi si occupa di ricerca, specie in Italia, per non parlare del Sud…, è pane quotidiano.”

    Lei ha dedicato la sua vita alla scienza, ha collaborato con colleghi del calibro di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina, e ha compiuto ricerche che sono una pietra miliare della genetica delle malattie degenerative del cervello.

    Insomma è un’autorità nel suo campo. Perché ha accettato di entrare in politica: “Perché le motivazioni che mi spingono adesso”, risponde la Bruni, “sono le stesse che mi hanno guidata per tutta la vita. Ho deciso di partecipare per innescare un riscatto morale, per rovesciare il luogo comune, tanto italiano, secondo il quale ‘è inutile provarci, tanto non serve’. Non è così, e lo proveremo”.

    “Io credo nei risultati che arrivano dal metodo, dalla tenacia e dalla serietà del lavoro che si svolge, dalla scelta schiettamente meritocratica dei propri collaboratori, e dalla capacità di creare sinergie. A chi mi sostiene chiedo non di sentirsi parte di una coalizione, ma di una squadra. Abbiamo visto con la nostra Nazionale di calcio, a quali traguardi può portare la coesione di un gruppo! Da soli non si va da nessuna parte, ed è un’altra cosa che ho imparato dal lavoro come ricercatrice”.

    “Quando a sostenermi si è formata una squadra ampia, ho detto sì. Perché dobbiamo essere pragmatici, e puntare alla più assoluta concretezza dei risultati, in una terra completamente disabituata a credere in se stessa. Sarà un cammino difficile, ma abbiamo motivazioni forti: il nostro obiettivo è gettare le basi affinché le prossime generazioni possano stare meglio. I risultati vengono col tempo, occorrono competenza, determinazione e pazienza. Ma la cosa più importante è innescare il cambiamento culturale, questa è la vera sfida. E bisogna farlo subito.”

    Cosa intende, esattamente, per “cambiamento culturale”: “Pongo l’etica al centro di tutto. Per me la politica è la capacità di andare incontro al cittadino, sostenerlo nelle sue aspirazioni e nelle difficoltà, aiutarlo a vivere in un ambiente sano, dove si possa disporre realmente dei servizi che troppo spesso solo sulla carta sono accessibili. Infrastrutture, Internet, Sanità, c’è tanto da fare, da attualizzare e potenziare. Ma il primo cambiamento è quello che mette in moto tutti gli altri: riaccendere nei calabresi la voglia di partecipare alla vita pubblica, la voglia di crederci, di votare, di sentire che in questo diritto dovere fondamentale che ognuno di noi può e deve esercitare, c’è la chiave stessa della democrazia. Votare, vuol dire essere presenti, avere ancora fiducia nel fatto che le cose possono cambiare. Perché è così, e noi lo dimostreremo.”

    Eduardo de Crescenzo diceva che “gli italiani non votano per qualcuno, votano contro qualcuno”, e la sfida della Bruni sembra dunque essere innanzi tutto capovolgere questo atteggiamento e conquistare la fiducia della gente, in una terra in cui la sfiducia e il senso di immutabile abbandono, sono ormai quasi croniche. 

    “Il nostro sarà un cammino di riscoperta identitaria e culturale, per abbattere una mentalità gattopardesca che è fondata su luoghi comuni, non su una realtà vera. Ed è questa mentalità che noi proveremo a scuotere e a cambiare.”

    Ci crede? “Certo che ci credo. Mi sono candidata per vincere. E la Calabria è una regione dalle risorse incredibili. Se la Calabria farà squadra, non c’è limite a quello che potremo realizzare”.

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