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    “Una lista solo di donne: il nostro progetto per le europee”: TPI intervista Beatrice Brignone (Possibile)

    Beatrice Brignone segretaria di Possibile

    Intervista alla segretaria di Possibile: "Cerchiamo di dimostrare, come succede in Europa, che è il momento del protagonismo delle donne"

    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 20 Mar. 2019 alle 16:07 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:07

    Beatrice Brignone, segretaria di Possibile, è una delle protagoniste del progetto di un nuovo femminismo politico che sta pensando a una lista al femminile per le prossime europee. Una lista che, nelle intenzioni, dovrebbe vedere solo donne a rappresentare le diverse istanze e che potrebbe vedere tutte la sinistra presentarsi in un’unica lista. TPI l’ha intervistata.

    Brignone, ci sarà quindi un nuovo protagonismo femminile?

    È il tentativo che stiamo provando a fare. Già in queste ore siamo impegnate con altre donne, ci stiamo confrontando, possiamo parlare di un progetto che inizia a muoversi. È uno schema politico che vuole essere totalmente diverso rispetto a quelli già visti.

    Ma nei fatti, come si compie questo femminismo politico?

    Nei fatti stiamo cercando di trovare un punto di incontro dalla sinistra ai verdi per evitare uno spezzatino a sinistra e quindi mettere insieme donne che appartengono a queste forze e che siano riconoscibili già da fuori sui punti del programma che riguardano la riconversione ecologica, la parità dei diritti e un’uguaglianza sostanziale.

    Unica lista?

    Il tentativo è esattamente quello che stiamo facendo. Questa è una proposta di unità non per disperazione ma per un progetto politico nuovo e convincente. I maschietti non si tireranno indietro molto volentieri… Noi siamo convinte che sia il momento di farlo e non aspetteremo che ci aprano la porta loro. Gli uomini intelligenti lo hanno già capito.

    Non rischiate di essere accusate di settarismo al contrario?

    No. Vogliamo solo cambiare modello. Quando siamo circondati da uomini non si pone il problema nessuno. Stiamo cercando di dimostrare, come succede in Europa, che è il momento del protagonismo delle donne. Gli uomini siano pure di supporto ma non siano più loro a tenere in mano il boccino.

    Avete già adesioni?

    Proprio in questi momenti, stiamo lavorando attivamente. Vengo da una riunione con Rossella Muroni, Annalisa Corrado e Anna Falcone. C’è molto interesse a lavorare insieme su questo schema.

    Il rischio che venga offuscato il programma?

    Secondo me le due cose si tengono proprio. Ciascuna di noi è molto riconoscibile per una battaglia. Quindi si tiene insieme tutto.

    Per legge però dovrete candidare per le prossime europee almeno il 40 per cento di uomini.

    Candideremo uomini che condividano il sistema e che capiscano che il cambiamento è sostanziale. Chi lo capisce è benvenuto. I ragazzi che manifestano nelle piazze lo hanno già capito da tempo.

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