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    Un’attivista contraria a Salvini ha denunciato di aver perso il lavoro per le sue posizioni politiche

    Elizabeth Arquinigo Pardo

    La ragazza, che faceva la traduttrice alla Questura di Milano, è stata licenziata dopo una segnalazione che sarebbe arrivata dal ministero dell'Interno

    Di Rossella Melchionna
    Pubblicato il 17 Mar. 2019 alle 15:33 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:18

    ATTIVISTA CONTRO SALVINI LICENZIATA – “Sono stata licenziata per le mie posizioni politiche”. Non ha dubbi Elizabeth Arquinigo Pardo, 28enne di origini peruviane, interprete alla Questura di Milano fino a un mese fa. La ragazza, che vive in Italia da 18 anni ed è in attesa del responso sulla domanda di cittadinanza, in un’intervista rilasciata a Open ha affermato di aver perso il lavoro perché più volte si è opposta alle idee politiche di Matteo Salvini. Al ministro dell’Interno Pardo aveva scritto anche una lettera, poi diventata un libro, Lettera agli italiani come me.

    “Il 14 febbraio sono stata licenziata in tronco. La mattina sono andata a lavorare, dopo il turno mi ha chiamato la mia responsabile per dire che non ero più persona gradita in Questura e di non presentarmi più perché sarei stata bloccata dalle guardie all’ingresso. Ho chiesto spiegazioni, ma non mi sono state date”, ha raccontato la giovane.

    “Allora il giorno dopo sono andata, come sempre, al lavoro, sono entrata e ho chiesto cosa fosse successo, se avevo sbagliato qualcosa. Mi è stato detto che la decisione non aveva a che fare con il mio operato, ma con una segnalazione arrivata direttamente dal ministero dell’Interno”, ha detto la 28enne alla testata. Che, ad agosto 2018 e da dicembre in poi, lavorava in Questura – traduceva i colloqui dei richiedenti asilo – in quanto assunta da un’agenzia italiana a cui si appoggia l’agenzia europea Easo.

    Elizabeth, successivamente, ha aggiunto di non aver mai visto la segnalazione in questione. “Prima mi hanno detto che avrei dovuto chiedere alla mia agenzia, ma l’agenzia ha detto che nemmeno lei ne era a conoscenza. Mi sono rivolta a un avvocato, voglio vedere questa segnalazione perché ho paura che la vicenda rallenti ulteriormente l’iter della mia domanda di cittadinanza. Ma voglio anche fare chiarezza, non è giusto quello che mi è successo: ora sono a casa, senza un lavoro, senza la possibilità di chiedere il reddito di cittadinanza e con la legge che mi obbliga ad avere un reddito se voglio che venga approvata la richiesta di cittadinanza. È assurdo”, ha denunciato l’ex traduttrice.

    Alla domanda sul perché è convinta che il licenziamento sia legato alle sue idee politiche, Elizabeth ha spiegato: “Lo penso per due ragioni. Prima di tutto, quando sono tornata a dicembre alcuni colleghi mi avevano già fatto notare che in Questura un certo tipo di posizioni politiche non era ben visto. Poi, ho scoperto che il giorno del mio licenziamento, agli altri miei colleghi è stato sottoposto un documento da firmare, un codice di condotta, in cui si chiedeva ai firmatari di astenersi dal prendere posizioni politiche, di far parte di associazioni politiche e di prendere iniziative politiche. A me quel documento non lo hanno fatto firmare. Quindi penso che le mie idee abbiano dato così fastidio a qualcuno da far approvare un regolamento interno ad hoc”.

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