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    Antisemitismo, la durissima risposta delle comunità islamiche d’Italia a Salvini: “Politica estremista che infonde paure e odio”

    L'Unione delle Comunità Islamiche d’Italia che ha espresso il proprio sconcerto sulle dichiarazioni rilasciate dall'ex ministro dell'Interno in un intervista al giornale 'Israel Ha-Yom'

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 20 Gen. 2020 alle 11:57

    “La massiccia presenza di immigrati provenienti da paesi musulmani contribuisce alla diffusione dell’antisemitismo anche in Italia. C’è un antisemitismo dell’estrema destra e dell’estrema sinistra. Pensiamo a Jeremy Corbyn o ad attivisti della sinistra in Germania che non vogliono essere come i nazisti eppure si trovano a boicottare prodotti israeliani”.

    Sono alcune frasi rilasciate dal leader della Lega Matteo Salvini in un’intervista al giornale ‘Israel Ha-Yom’ nella quale ha sposato, di fatto, la linea del presidente Usa Donald Trump e ha chiesto che la Ue “vieti” il Bds, il movimento di boicottaggio di Israele.

    Le parole dell’ex ministro dell’Interno cadono proprio a pochi giorni dal convegno al Senato sull’antisemitismo, organizzato da Matteo Salvini.

    Le dichiarazioni hanno sollevato non poche polemiche.

    Pronta è arrivata anche la risposta dell’Ucoii, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia che ha espresso il proprio sconcerto.

    “Sconcerto in merito alle dichiarazioni che attribuiscono ai musulmani la causa dell’odio sociale contro le minoranze. Queste stesse dichiarazioni gettano le basi per il crescente clima di odio e islamofobia”, scrivono dall’Ucoii in un comunicato.

    “I musulmani non possono essere il nuovo capro espiatorio dei problemi che una parte della politica estremista, incapace di affrontare i reali problemi del paese e orientata a generare infondate paure e odio nei confronti dei gruppi di minoranze, genera”, prosegue il comunicato.

    “Come italiani di fede musulmana abbiamo espresso in passato e ribadiamo il nostro rigetto contro ogni forma di discriminazione e odio. La stessa discriminazione che come Comunità religiosa ben conosciamo in quanto perpetrata ormai da troppo tempo, subita sia a livello di privazione di diritti che a livello di parità di trattamento in ambiti lavorativi. Basti ricordare i diversi casi di discriminazione nei confronti delle donne musulmane che indossano il hijab (velo non integrale) e che troppo spesso si trovano rifiutate proprio per questa loro libera scelta nei posti di lavoro”.

    “Ricordiamo anche la discriminazione di alcune amministrazioni ideologizzate ed estremiste con cui quotidianamente questa comunità si deve confrontare per l’apertura di centri di culto dignitosi reclamando il diritto al culto garantito dalla nostra Costituzione”.

    “L’estremismo non appartiene a nessuna religione, ma a certi essere umani. Spesso abbiamo assistito a cori ingiuriosi contro cittadini ebrei nei comizi di fazioni che oggi continuano a gettare fango e odio contro altre comunità come la nostra”.

    “Facciamo un appello ai nostri politici a non strumentalizzare comunità intere e a contribuire alla crescita di questo nostro paese, lavorando per creare coesione sociale e a non alimentare un clima di antisemitismo o islamofobia al bisogno”.

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