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    “Almirante difensore della Costituzione”: polemica per l’intervento del senatore FdI

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 25 Gen. 2024 alle 11:42 Aggiornato il 25 Gen. 2024 alle 12:01

    Giorgio Almirante, storico segretario del Movimento Sociale Italiano, fu un paladino della Costituzione. Lo sostiene il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, presidente della commissioni Affari Costituzionali di Palazzo Madama.

    Almirante “mi ha insegnato a rispettare la Costituzione e le leggi italiane”, ha affermato Balboni durante la discussione in aula sul disegno di legge costituzionale di iniziativa popolare che modifica il titolo V della Costituzione (per la cronaca il ddl, presentato per contrastare la riforma dell’autonomia differenziata, è stato bocciato).

    “Quando in Parlamento si discusse dell’istituzione delle Regioni a statuto ordinario nel lontano 1970”, ha ricordato il senatore di Fdi, Almirante “parlò per dieci ore contro quel disegno di legge, perché aveva visto ciò che pochi videro: una legge votata dal Pci fino alla Dc in cui vide il rischio che dal centralismo dello Stato si passasse a 15 centralismi bonsai”.

    Balboni ha sottolineato che all’epoca il segretario del Msi paventò il “rischio di secessione”, mentre lui “pensava a un regionalismo federale”. Almirante, ha poi aggiunto il senatore meloniano, “fu un grande uomo che mi ha insegnato ad amare la patria”.

    A Balboni ha risposto il senatore del Pd Dario Parrini: “Quando Balboni ci parla di Almirante come un difensore della Costituzione e della democrazia negli Anni Settanta – ha detto – temo che commetta un errore. Forse lo è stato in altri momenti, ma non in quelli”.

    “Nel 1970 – ha aggiunto Parrini – ci fu il golpe Borghese, nel 1972 il Msi di cui Almirante era il segretario, portò in parlamento Ciccio Franco, che era stato protagonista dei moti di Reggio Calabria. In quegli stessi anni ci furono sue apertissime dichiarazioni di simpatia per il colpo di stato in Cile di Pinochet, per la dittatura dei colonnelli in Grecia e si vantava di dire che l’aggettivo ‘democratico’ non lo convinceva e che la parola fascista l’aveva stampata in fronte”.

    “Questo è stato l’Almirante degli Anni Settanta. Dubito fortemente – ha concluso il senatore dem – che lo si possa definire un campione della democrazia e del rispetto della Costituzione”.

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