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    Il consigliere leghista in marcia con le camicie nere a Predappio: “Passavo lì per caso”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 31 Ott. 2022 alle 13:26 Aggiornato il 31 Ott. 2022 alle 13:31

    Si trovava a Predappio “per visitare una mostra storica”, e “casualmente” si sarebbe trovato all’interno del corteo degli Arditi, in marcia per commemorare il centesimo anniversario della marcia su Roma: monta la polemica intorno ad Alcide Mosso, consigliere comunale della Lega a Ferrara, immortalato mentre partecipa alle manifestazioni in memoria di Benito Mussolini alla quale hanno preso parte circa 2mila nostalgici del ventennio. “Non ho nessuna militanza coi nostalgici del fascismo e con formazioni estremiste”, si difende parlando a La Nuova Ferrara: “Avevo la camicia bianca e non nera come molti manifestanti presenti in quella zona, il servizio d’ordine non ci ha consentito di prendere altra strada”.

    “Sì ero lì, ma non ho partecipato al corteo – aggiunge al Resto del Carlino – Con degli amici siamo andati a una mostra e poi a pranzo. Dovevo passare per quella strada e quindi ho camminato per un po’ insieme ai nostalgici. Dopo di che ho raggiunto i miei amici che mi stavano aspettando. Ogni altra ricostruzione è falsa”. Tra tricolori, saluti romani e camicie nere, gli Arditi hanno intonato “Faccetta nera” e dopo essere arrivati alla cripta di Mussolini lo hanno chiamato al grido di “presente” con le braccia tese. Durante la manifestazione era presente anche Mirco Santarelli, presidente dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia, che ai microfoni del Fatto Quotidiano ha affermato: “Il reato d’opinione  è ormai usato come olio di ricino dalle sinistre per farci stare zitti. Perché nel momento in cui qualcuno mi chiede un’opinione su Mussolini, è ovvio che ne parlo bene e rischio di essere denunciato. Una legge che punisce le opinioni delle persone è antidemocratica. Cos’è stata la marcia su Roma? Fu il popolo italiano che reagì al biennio rosso, cancellato dalla storia. Oggi sono passati cent’anni e finalmente è successa la stessa cosa“.

    Per quanto riguarda Mosso, è la seconda polemica che lo investe in breve tempo: poche settimane fa una sua iniziativa di chiedere un censimento delle persone che hanno cambiato sesso e delle donne che hanno ricorso alla procedura di interruzione di gravidanza a Ferrara gli aveva fatto attirare le critiche delle opposizioni. “Oscurantismo, richieste offensive e irricevibili”, aveva tuonato il Pd, prima della sua retromarcia: “Richiesta solo a fini statistici che è stata strumentalizzata”, si è difeso.

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