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    Stretta agli affitti brevi, la Corte Costituzionale dice sì: “La proprietà privata ha un limite sociale”

    A Firenze il Comune ha vietato vietare le keybox, le cassette per le chiavi che i proprietari di appartamenti affittati ai turisti attaccano sui muri o sui cancelli fuori dai portoni delle case. Credit: AGF

    Respinto il ricorso del Governo contro la legge della Regione Toscana. Anche Emilia-Romagna e Puglia varano regole più stringenti

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 18 Dic. 2025 alle 12:45

    La Corte Costituzionale ha bocciato il ricorso del Governo italiano contro la legge della Regione Toscana che circa un anno fa ha regolamentato il mercato degli affitti brevi introducendo una serie di limiti.

    L’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni contestava la costituzionalità della norma sostenendo, tra le altre cose, che intervenisse su una materia di competenza dello Stato e che violasse il libero esercizio dell’attività d’impresa. Con la sentenza emanata ieri, mercoledì 18 dicembre, la Consulta ha tuttavia respinto tutte le questioni di legittimità poste.

    Oltre ad aver concluso che la regolamentazione del turismo può rientrare nelle competenze di una Regione, i giudici costituzionali hanno stabilito un principio destinato probabilmente a fare giurisprudenza: la “ingerenza” da parte di un’amministrazione pubblica “nelle libere scelte dei proprietari” è “giustificata” quando è “volta a perseguire una funzione sociale in modo proporzionato”.

    Nel caso di specie, la Corte riconosce una funzione sociale alla “finalità di limitare la proliferazione delle strutture ricettive extra-alberghiere e gli effetti negativi dell’overtourism”.

    La sentenza è “una grande vittoria”, esulta il presidente della Regione, Eugenio Giani, ricordando che è la terza volta in un anno che la Consulta dà ragione alla Toscana (dopo fine vita e salario minimo). Soddisfatta anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, che, in virtù della legge regionale, ha già varato un regolamento che limita gli affitti brevi in città.

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    Dopo la Toscana, anche altre Regioni stanno valutando di introdurre misure simili. Proprio ieri l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato il progetto di legge della Giunta che disciplina gli immobili destinati agli affitti turistici: i Comuni, qualora lo vogliano, potranno introdurre nei piani urbanistici comunali una nuova destinazione d’uso, denominata “locazione breve” e inserita nella categoria turistico-ricettiva, con l’obiettivo di distinguere gli immobili destinati a questo tipo di attività dal patrimonio abitativo ordinario.

    Anche la Regione Puglia, per bocca del neo-governatore Antonio Decaro,  ha fatto sapere di essere pronta a promuovere una legge per regolamentare gli affitti brevi sul modello toscano.

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