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    Inasprimento delle sanzioni alla Russia: così Biden e Draghi vogliono mettere pressione alla Cina

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 6 Apr. 2022 alle 17:24 Aggiornato il 6 Apr. 2022 alle 17:26

    Biden parla a nuora affinché suocera intenda. La spiegano così, fonti diplomatiche di alto livello, l’operazione “sanzioni” messa in atto da Joe Biden con l’aiutino fin troppo esplicito da parte di Mario Draghi, vera e propria “mente” dell’operazione “guerra finanziaria alla Russia”.

    Ma chi è la nuora e chi la suocera? La nuora è la Russia e la suocera è la Cina. Perché in realtà il vero obiettivo di Biden-Draghi è Xi Jinping: con l’inasprimento delle sanzioni hanno voluto mandare un messaggio forte e chiaro alla Cina che per i due è il vero “utilizzatore finale” della guerra in Ucraina.

    La speranza è che le sanzioni possano finalmente smuovere il gigante cinese e si decida a fare pressioni su Putin per far terminare la guerra. “Gli orrori di Bucha e l’opposizione alle sanzioni alla Russia stanno acuendo il divario non soltanto con la Russia ma anche tra la Cina e l’Occidente” spiegano oggi ambienti vicinissimi alla Presidenza del Consiglio.

    Un divario che alla Cina comincia a far paura perché se il mondo entrasse in recessione avrebbe da rimetterci molto più di altri. “In caso di recessione globale la Cina potrebbe dire addio al suo sogno di diventare il ‘grande timoniere’ dello sviluppo economico mondiale”.

    Anche Xi Jin Ping rischierebbe di essere messo in discussione visto che i cinesi si aspettano crescita senza soluzione di continuità per i prossimi 5/10 anni.

    Insomma, è in arrivo altra sabbia nel motore della crescita cinese dopo i rallentamenti dovuti al virus. Non per niente Pechino, dalle pagine del suo giornale più importante il Quotidiano del Popolo, muove immediatamente la “contraerea” accusando di “terrorismo finanziario” l’occidente per le sanzioni imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.

    In un durissimo editoriale il Quotidiano del Popolo, organo di stampa ufficiale del Partito Comunista Cinese, accusa gli Stati Uniti di avere “armato l’economia” e di essersi “impegnati nell’egemonia economica e nel terrorismo finanziario” contro la Russia. Parole come pietre perché la “grande guerra mondiale” economico-finanziaria è appena cominciata.

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