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    L’orrore leghista: in Friuli hanno proposto le foto-trappole per catturare i migranti

    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 15 Gen. 2020 alle 12:50 Aggiornato il 15 Gen. 2020 alle 13:27

    Se siete tra quelli che hanno disperatamente sorriso per il muro sul confine del Messico voluto da Trump allora mettetevi comodi, perché la regione Friuli Venezia Giulia è riuscita a fare di meglio (o di peggio, secondo i punti di vista): l’assessore leghista Pierpaolo Roberti, con delega a Sicurezza e Politiche dell’immigrazione, ha proposte l’installazione di fototrappole (le ha chiamate proprio così, come se fossero veleno per topi) come “soluzione di rapida e semplice attuazione che faciliterebbe in maniera rilevante il lavoro degli agenti di pattuglia sui confini”.

    Spiega Roberti che il software delle telecamere potrebbe rilevare le presenza umane e trasmettere i dati alle forze dell’ordine che potrebbero così aumentare il numero di respingimenti verso la Slovenia.

    Una sorta di autovelox dedicato agli uomini (più precisamente ai disperati) che nelle idee del governo friulano permetterebbe di risolvere lo stesso problema che l’Italia e l’Europa non sono riuscite a dirimere in tutti questi anni.

    Ciò che conta però è tenere sempre alto il livello di propaganda, anche con progetti irrealizzabili, per sembrare impegnati in una lotta senza quartiere, e l’idea dell’assessore leghista risulta perfetta anche nella disumanizzazione dei migranti (trattati come selvaggina da localizzare) e il tifo trova benzina per infiammarsi.

    Non è solo una questione di irrealizzabilità tecnica (servirebbero milioni di telecamere per controllare tutto il territorio, in una nazione in cui mancano i fondi già solo per le Forze dell’Ordine) ma la proposta dell’assessore è anche assolutamente illegittima.

    Come fa notare il Consorzio Italiano di Solidarietà che, assieme alla Caritas, gestisce a Trieste l’accoglienza diffusa degli immigrati richiedenti asilo) “ai sensi del nostro ordinamento costituzionale (artt. 117 e 118 Cost.) la Regione non ha alcuna competenza in materia di controlli di frontiera e regolazione delle dinamiche migratorie trattandosi quest’ultima di una competenza esclusiva dello Stato. La ripartizione di competenza – continua la nota di Ics – vale ovviamente anche sul piano finanziario: la Regione, con i fondi dei cittadini, non può né acquistare, ne posizionare, né gestire neppure indirettamente alcun sistema di rilevazione e controllo lungo la linea confinaria”.

    Quindi? Quindi per qualche giorno si parlerà come al solito del nulla. Però volete mettere quanto sia divertente aizzare la propaganda e contemporaneamente fomentare la distrazione? Funziona proprio così.

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