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    Ecco perché la classe operaia vota il partito che l’ha distrutta (di A. Stille)

    Di Alexander Stille
    Pubblicato il 14 Gen. 2022 alle 15:54 Aggiornato il 14 Gen. 2022 alle 16:03

    Uno degli aspetti più frustranti della politica americana è il fatto che il Partito Repubblicano riesce a trarre beneficio anche dal suo malgoverno. Nel 1980 Ronald Reagan lanciò lo slogan «Il governo non è la soluzione, ma il problema». Da allora il suo partito ha minato le istituzioni in svariati modi, paralizzando le agenzie governative e alimentando la sfiducia nello Stato.

    A partire da Reagan i repubblicani hanno attaccato i sindacati, e la sindacalizzazione è passata da circa un terzo della forza lavoro a circa l’11 per cento di oggi. Nel frattempo i salari e il tenore di vita dei lavoratori non laureati sono notevolmente diminuiti. Il risultato? La classe operaia bianca – persone i cui padri e nonni erano sindacalisti ed elettori democratici – sono oggi i più fedeli sostenitori del Partito Repubblicano.

    Anziché prendersela con la forza politica che ha tolto loro tutte le protezioni, queste persone incolpano gli immigrati, i neri e il Partito Democratico. I repubblicani fanno guerra anche all’Irs (Internal Revenue Service, l’Agenzia delle entrate Usa, ndr) tagliandone il budget, riducendo il numero dei revisori, sventrando interi programmi e paragonando i suoi agenti ai nazisti. Secondo una stima, l’agenzia ha perso almeno 18 miliardi di dollari in mancate entrate: così l’evasione fiscale è aumentata e sono stati ridotti i controlli sui ricchi, che richiedono più risorse, facendo sembrare la tassazione più ingiusta nei confronti del cittadino comune.

    Fino a 40 anni fa gli Stati Uniti avevano la più alta percentuale di popolazione laureata. Poi, in nome della riduzione delle tasse, i repubblicani hanno iniziato a tagliare drasticamente i finanziamenti alle università pubbliche, che costavano poco ma erano di buona qualità: il mezzo migliore per salire la scala sociale. Le università sono state costrette ad aumentare le rette, rendendo i college sempre più inaccessibili alle famiglie meno abbienti e alimentando il risentimento della classe operaia verso le élite colte. Oggi gli Stati Uniti sono scivolati al 13esimo posto per tasso di laureati. E il Partito Repubblicano ha una maggioranza di elettori non universitari.

    E ancora: i repubblicani si oppongono a ogni misura di controllo sulle armi. Gli Usa sono davanti a tutte le democrazie avanzate quanto a morti per armi da fuoco: il senso di insicurezza porta le persone ad acquistare più pistole e fucili, ma questo rende ancor più difficile una legislazione sul controllo delle armi. E il messaggio del Partito Repubblicano è «Sei solo, puoi contare solo sulle tue forze». In questo clima di sfiducia gli elettori repubblicani sono profondamente restii anche nei confronti dei vaccini. Il che sta facendo fallire la campagna di vaccinazione dell’amministrazione Biden. E aumenta ulteriormente la sfiducia nel governo.
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