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    Con i talebani è ripartita la pulizia etnica contro gli hazara (di W. Samadi)

    Sul quarto numero di The Post Internazionale, Wadia Samadi racconta le difficoltà vissute dalla comunità degli hazara in Afghanistan, dopo la presa del potere da parte dei talebani

    Di Wadia Samadi
    Pubblicato il 9 Ott. 2021 alle 10:54 Aggiornato il 9 Ott. 2021 alle 10:54

    Quando in Afghanistan la situazione ha iniziato a deteriorarsi, negli Usa i miei amici hazara hanno perso le speranze sulla sopravvivenza dei loro cari in patria. Molti vengono da famiglie che hanno già vissuto una volta sotto i talebani, assistito alla loro brutalità e alle violazioni dei diritti umani. “I miei familiari in Afghanistan hanno paura del futuro e temono l’incertezza su cosa i talebani potrebbero fare loro. Alcuni sono stati testimoni del massacro degli hazara avvenuto nel 1998 a Mazar-i-Sharif e hanno perso dei familiari. Allora, tanti hazara catturati non furono mai più ritrovati: né vivi, né morti”, ricorda Maryam
    Laly. I talebani hanno ripreso la pulizia etnica degli hazara in diverse province dell’Afghanistan, cacciandoli con la forza, a migliaia, dalle loro case e dalle loro terre, come nelle province di Daikundi e dell’Uruzgan.

    I talebani hanno accusato la comunità di occupare “illegalmente” quei territori, intimando loro addirittura di lasciare i raccolti dopo essersene andati. “Queste persone hanno ereditato la propria terra molte generazioni fa e non sanno dove andare. Hanno lasciato le case con quello che potevano trasportare e si sono accampati nelle valli vicine, che si allagano quasi sempre durante i cambiamenti climatici stagionali. Dopodiché i talebani ne hanno bruciato le case”, racconta un’amica hazara la cui famiglia era tra quelle cacciate.

    Si parla anche di talebani che si sono dati alla caccia degli hazara porta a porta in diverse province. “La casa di mia zia a Kabul è stata perquisita e i suoi amici pashtun erano presenti per assicurarsi che i talebani non portassero via suo marito e i figli”, spiega Laly. “Da quando mia zia ha lasciato la propria casa, vive con la figlia”. “È psicologicamente paralizzante vivere sempre con la paura di quanto ti potrebbe accadere”, prosegue Laly a proposito della sua famiglia. Gli hazara sono il terzo gruppo etnico più numeroso dell’Afghanistan, in prevalenza sciiti. Storicamente hanno subito persecuzioni, marginalizzazioni e un’oppressione  sistemica.

    Alla fine degli anni Novanta, quando i talebani erano al potere, gli hazara sono stati sottoposti a discriminazioni, attentati e atrocità di massa. La pulizia etnica talebana ha provocato migliaia di sfollati tra gli hazara in diverse province dell’Afghanistan e ora molti vivono in tende e non hanno più cibo. “La comunità
    internazionale deve reagire a queste atrocità. Se il mondo resta in silenzio, i talebani continueranno a sottomettere gli hazara e a perpetrare forme di persecuzioni ancora più dure”, rimarca Yalda, un’attivista politica riuscita a fuggire dall’Afghanistan.
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