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    Brexit, i falchi chiedono l’aiuto di Salvini per accelerare l’uscita dall’Ue

    I falchi chiedono al ministro di porre il veto al prossimo vertice Ue

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 13 Mar. 2019 alle 17:16 Aggiornato il 9 Set. 2019 alle 17:18

    Prima del voto del Parlamento inglese sulla Brexit e di un possibile ritorno ai negoziati, i “falchi” hanno chiesto aiuto al leader della Lega, Matteo Salvini.

    La richiesta inviata al ministro dell’Interno è che l’Italia ponga il veto in occasione del prossimo vertice europeo del 21 e 22 marzo durante il quale si discuterà se accettare o meno una proroga dell’uscita del Regno Unito dall’Ue.

    A scrivere al vicepremier è stato Arron Banks, fondatore della campagna Leave.EU. Bancks ha chiesto a Salvini di appoggiare la richiesta di Nigel Farage di porre il veto a un’eventuale uscita posticipata di Londra dall’Ue.

    “I media britannici spesso dimenticano che Nigel Farage ha trascorso 20 anni a forgiare contatti con gruppi europei euroscettici alcuni dei quali ora sono al potere”, è il commento su Twitter di Banks, sostenitore della hard Brexit.

    “Potremmo avere bisogno di un piccolo aiuto dai nostri amici del continente sulla proroga dell’articolo 50. Matteo Salvini e altri…”, ha scritto ancora Banks.

    Il magnate inglese ha anche condiviso il video in cui Farage chiede di mettere il veto alla proroga ai suoi alleati. Per poter essere approvata, la posticipazione dell’uscita di Londra dall’Ue deve essere approvata all’unanimità, per cui un solo voto contrario è sufficiente per evitare che il Regno Unito resti anche dopo marzo nell’Ue.

    “È tempo che Matteo Salvini ci aiuti e metta il veto a una proroga dell’articolo 50. L’Italia può diventare l’eroe dei 17,4 milioni di britannici che hanno votato per uscire”, ha commentato su Twitter Andy Wigmore, amico di Farage e Banks, e capo della comunicazione di Leave.EU.

    Il 13 marzo il Parlamento britannico ha votato contro l’ipotesi dell’uscita di Londra dall’ye senza un accordo: adesso a Camera dei Comuni si riunirà per rimandare di 2 anni l’attuazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona e tornare al tavolo delle trattative con Bruxelles.

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