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    Migranti, l’accusa del Viminale: “La Francia respinge illegalmente i minori a Claviere”

    CREDIT: MARCO BERTORELLO / AFP

    Il vicepremier Matteo Salvini conferma la presenza di una pattuglia al confine francese e ribadisce l'invito a un incontro con il ministro dell'Interno Castaner

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 23 Ott. 2018 alle 14:50 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:51

    C’è una nuova accusa: la Francia ha cercato di respingere in Italia migranti minorenni. È successo il 18 ottobre 2018, dopo le 22,30, ma le autorità italiane hanno bloccato la procedura.

    È uno degli elementi emersi nel corso della visita di ieri, lunedì 22 ottobre, degli esperti inviati dal Viminale a Claviere.

    E il Viminale ha confermato le accuse e la presenza fissa di una pattuglia italiana al confine. Il vicepremier Matteo Salvini ha ribadito l’invito a Roma per il suo omologo francese, il neo-ministro dell’Interno Castaner, e ha chiesto ai tecnici di andare fino in fondo.

    “In attesa di incontrare il mio collega francese, l’Italia non cambia linea: a Claviere presidio fisso di polizia e verifiche a tappeto sui respingimenti di Parigi degli ultimi mesi. L’aria è cambiata: noi, a differenza del Pd, proteggiamo le frontiere e non abbassiamo la testa”.

    “Chissà se Moscovici sarà scioccato anche per la tentata espulsione di minorenni stranieri da parte della Francia oppure il commissario Ue riserva il suo turbamento solo per una giusta battaglia come quella del sindaco di Lodi”, ha detto Salvini. “Quello che sta emergendo a Claviere ci conferma che, anche in materia di diritti umani, nessuno può permettersi di dare lezioni all’Italia”.

    I controlli al confine sono partiti dopo il caso di uno sconfinamento, avvenuto venerdì 12 ottobre, quando un furgone della gendarmeria francese è stato avvistato dalla polizia italiana a Claviere, sulle Alpi del Torinese al confine con la Francia, mentre faceva scendere un paio di uomini in una zona di bosco già in territorio italiano. Il mezzo, come aveva sottolineato il Viminale, era poi tornato oltreconfine e, dopo l’annotazione della targa, erano state avviate le indagini.

    La Farnesina aveva chiesto chiarimenti e la Gendarmerie aveva ammesso l’errore, iniziando le trattative con Roma.

    Un fascicolo su un altro caso di sconfinamento era stato già aperto dalla Procura di Torino per un “blitz” di agenti delle Dogane francesi a Bardonecchia, nel marzo scorso.

    Amnesty International aveva già denunciato una sistematica violazione dei diritti umani nella zona di frontiera. L’organizzazione umanitaria, che aveva organizzato una missione di osservazione al confine nella zona di Briancon nelle Alpi francesi, aveva denunciato controlli non autorizzati, minacce e insulti a chi cerca di attraversare il confine. E ancora: ostacoli alla registrazione delle domande di asilo e mancanza di interpreti.

    “La lista delle pratiche illegali è lunga”, aveva sottolineato Agnes Lerolle, esortando il “governo francese a smettere di fare orecchie da mercante e a cessare a queste pratiche illegali e degradanti”.

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