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Piccolo Teatro e Parco Agricolo Sud: è scontro politico sulla governance

Tra nomine e polemiche. Il CdA del Piccolo si allarga, bypassando il potere di veto della Regione. Il PD contesta la proposta di riforma del PAS, mentre Fiera Milano ha scelto Luca Palermo: sarà lui il nuovo a.d.

Di Lorenzo Zacchetti
Pubblicato il 1 Ott. 2020 alle 19:45 Aggiornato il 2 Ott. 2020 alle 19:14

Continua lo scontro politico sul Piccolo Teatro di Milano, il cui CdA oggi ha cooptato Mimma Guastoni e Lorenzo Ornaghi. L’allargamento da sei a otto membri fa seguito allo stallo delle trattative sulla nomina del nuovo direttore, dopo le dimissioni di Sergio Escobar, viste le volontà contrapposte tra Regione Lombardia, da un lato, e del Ministero dei Beni Culturali e del Comune di Milano, dall’altro. “L’ingresso di due illustri personalità, dotate anche di esperienza e professionalità che integrano quelle presenti potrà offrire agli altri componenti del Consiglio d’Amministrazione, espressi dai Soci e dal Ministero, ulteriori e preziosi punti di vista e un concreto supporto derivanti dalla loro esperienza e dai loro percorsi professionali”, ha detto il Presidente Salvatore Carrubba.

Ma nella pratica, cosa cambia con i nuovi ingressi? Il Consiglio in questo modo si smarca dall’ostruzionismo della Regione, che prima poteva far mancare il numero legale con l’assenza dei suoi due rappresentanti. Ai malumori della Lega nei confronti di questa scelta, il PD ha risposto con il capogruppo in consiglio regionale Fabio Pizzul: “La vera forzatura istituzionale è stata fatta da Regione Lombardia con l’assessore alla Cultura Galli che da troppo tempo sta tenendo bloccata una nomina necessaria e senza una vero motivo. Il Piccolo ha bisogno di una nuova guida al più presto e non può essere ostaggio di giochi politici da parte della Regione. Piuttosto che esercitare uno sterile potere di veto, l’assessore, assieme all’istituzione che rappresenta, faccia proposte e contribuisca a costruire il futuro del teatro”.

Dem all’attacco anche sulla governance Parco Agricolo Sud, il cui progetto di riforma è stato discusso oggi nella Commissione regionale “Parchi e Agricoltura”. L’ipotesi di un passaggio a un nuovo modello gestionale su base consortile autonoma è stata fortemente contestata dal consigliere PD Matteo Piloni, per tre ragioni: “La prima riguarda la forma: immaginare una gestione consortile per un parco, oggi, mi sembra assai anacronistico, dal momento che questo tipo di gestione è superata da decenni. Inoltre esistono diverse normative in vigore e un dibattito aperto tra i 60 comuni che lo rappresentano”, ha detto l’esponente del PD, riferendosi alle previsioni contenute nella L.R. 28/2016 e alle relative delibere di attuazione.

“La seconda questione riguarda il merito in quanto un articolo specifico di questo progetto di legge mira a rivedere proprio il piano territoriale che, invece, non solo è un piano valido, ma fino ad oggi ha permesso un argine agli appetiti di costruire consumando suolo. C’è per altro un disegno strategico di grande parco metropolitano, insieme al Parco nord Milano, che verrebbe affossato. Prendiamo atto che il centrodestra vuole bloccare questo progetto! La terza questione, la più importante, riguarda le risorse economiche. Dal momento che questa legge non comporta oneri finanziari aggiuntivi in capo alla Regione, il dubbio (e il timore) che sorge spontaneo è che i comuni dovranno sobbarcarsi anche le somme che oggi sono versate dalla Città Metropolitana che, in questi anni, ha garantito il bilancio versando più di 600 mila euro l’anno, contro i 360 mila della Regione. I comuni, e quindi i cittadini, lo sanno? La Regione dovrebbe accompagnare questo processo concordandolo con il territorio. E invece, ancora una volta, si vogliono far calare decisioni dall’alto che, in questo caso, rischiano solo di far male al Parco e al futuro di tutta la zona, bloccando di fatto un delicato processo di aggregazione tra il Parco agricolo Sud e quello Nord di Milano e quindi un processo che proprio il territorio ha fortemente voluto”, ha concluso Piloni.

Si va verso la fumata bianca, invece, per Fiera Milano Spa, che oggi ha nominato Luca Palermo come nuovo Consigliere di Amministrazione. L’ex CEO di Nexive e Edenred succederà a Fabrizio Curci, che lo scorso giugno è passato alla guida del Marcolin Group, nel ruolo di amministratore delegato: “Si segnala che il nominativo indicato da Fondazione è stato individuato nell’ambito di una lista ristretta di candidati selezionati da Fiera Milano, nell’ambito del piano di successione implementato dalla Società a seguito delle dimissioni del precedente amministratore delegato”.

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