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Milano si riscopre umana: “Il Covid ci ha resi consapevoli dei limiti dello sviluppo frenetico”

La metropolitana di Milano, 27 aprile 2020. ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

La città punta a ripartire dalla lentezza che il virus ha imposto e che può diventare un modello alternativo, più verde e meno patinato

Di Anna Ditta
Pubblicato il 29 Giu. 2020 alle 15:27

Milano si riscopre umana: “Il Covid ci ha resi consapevoli dei limiti dello sviluppo frenetico”

Milano riparte dopo l’emergenza Coronavirus facendo “un bagno di umiltà”. L’espressione, utilizzata dall’assessore alla Cultura della città, Filippo Del Corno, e citata in un articolo di Alberto Mattioli su La Stampa, punta a prendere consapevolezza dei limiti di un modello messo in atto fino all’esplosione della pandemia e a ripartire dalla lentezza che il virus ha imposto e che può diventare un modello alternativo rispetto alla tradizionale freneticità della città.

“Il Covid ci ha resi consapevoli dei limiti dello sviluppo degli Anni Dieci“, ha detto l’assessore di Milano. “La città dinamica era talvolta frenetica. E la sua attrattiva globale una narrazione patinata, quindi fragile“. Del Corno ha spiegato: “Abbiamo chiamato il piano di ripresa Un passo alla volta, ed è una novità in una città che ne faceva tre”. “Attenzione: non era sbagliato quel modello”, ha precisato l’assessore. “Era sbagliato pensare che fosse l’unico possibile. Pensiamo ai grandi eventi, le settimane, i saloni: benissimo, ma bisogna riscoprire anche una cultura diffusa. E con le altre città passare dalla competizione alla collaborazione”.

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