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A Milano la Lega è furiosa per una pista ciclabile: “Vergogna, aumenta il traffico”

Gli esponenti del Carroccio Sardone, Bolognini e Piscina convocano una manifestazione di protesta contro l'intervento del Comune, che punta a rivedere la viabilità cittadina favorendo la mobilità dolce. La protesta: "Toglie parcheggi, aumenta il traffico e i pericoli per i ciclisti"

Di Giorgio Del Re
Pubblicato il 30 Ago. 2020 alle 12:45 Aggiornato il 30 Ago. 2020 alle 14:52

L’orario dell’appuntamento è un po’ insolito, per una manifestazione politica: lunedì mattina alle 9, quando Milano riprende a lavorare. E lo schieramento di forze è imponente: la Lega annuncia la presenza di tre suoi esponenti, che corrispondono a sei cariche. Stefano Bolognini è assessore della Regione Lombardia e commissario del partito nella provincia di Milano, Silvia Sardone è europarlamentare e consigliera comunale a Palazzo Marino, mentre Samuele Piscina è presidente del Municipio 2, nonché responsabile della Lega degli enti locali. Quest’ultimo sarà accompagnato dai consiglieri della circoscrizione, competente per territorio.

L’oggetto del contendere? La pista ciclabile di viale Monza, quella che secondo il partito di Matteo Salvini “sottrae parcheggi, aumenta il traffico e mette in pericolo i ciclisti”. Un tema non secondario, nella Milano che cerca nuovi equilibri per far ripartire dopo i disastri causati dal Covid-19, ma sul quale si sta scatenando una battaglia politica che pare degna di miglior causa, almeno a giudicare dai commenti ironici sul web. Ovviamente i più pungenti arrivano dalla controparte politica. Elena Comelli, portavoce di Sinistra X Milano, osserva che “se potessi (ma non posso perché mi ha bannato sulla fiducia nel 2016), ringrazierei Samuele Piscina per questa iniziativa di lunedì. Perché racconta benissimo l’idea che la destra ha di chi usa la bici, una massa di fricchettoni sempre in vacanza che passano le giornate a zonzo su due ruote. E invece lunedì mattina, anche se è il 31 agosto, si lavora”. Filippo Rossi, consigliere PD del contiguo Municipio 3, rincara la dose: “Purtroppo la gente che non ha 49 milioni di euro al lunedì mattina alle 9 lavora, sennò sai quanti andavano alla manifestazione della Lega contro la ciclabile di viale Monza oltre ai 3 Magi organizzatori direttamente dall’anno zero della storia della mobilità!”.

Che non si tratti di un caso solamente locale, almeno nelle intenzioni della Lega, lo si è capito anche dall’intervento contro “la ciclabile della vergogna” che lo stesso Piscina ha fatto nei giorni scorsi al TG4. E d’altra parte sono mesi che il Presidente del Municipio 2 lamenta di non essere stato ascoltato da parte del Comune – a guida PD – in merito a questo intervento.

La ciclabile di viale Monza rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso dal centro alla periferia che negli scorsi mesi aveva interessato anche Corso Buenos Aires: anche allora, le polemiche per la creazione della pista ciclabile furono durissime, con Forza Italia che si spinse fino a definirla “uno stupro”. Non solo: l’assessore regionale Riccardo De Corato (FDI) ha persino presentato un esposto in Procura. In questo caso, Piscina si è limitato a proporre di spostare il tratto ciclabile da viale Monza alle strade parallele, ma tale percorso è stato giudicato inadatto, come spiegato anche dal consigliere comunale PD Angelo Turco (eletto nel Municipio 2) attraverso la pubblicazione di una mappa della città.

Più in generale, sia con Pisapia che con Sala il centrosinistra sta portando avanti una politica di revisione della mobilità cittadina che proprio non piace al centrodestra. L’assessore Marco Granelli ha presentato un piano che punta all’obiettivo di 35 chilometri di piste ciclabili. Quello di viale Monza è uno dei sette cantieri aperti in città per questo scopo: gli altri sono Isola Farini, Legioni Romane Berna Zurigo, Palmanova zona 30, Cusio, Cerchia Navigli Sforza – Pontaccio e Alzaia Naviglio Pavese, per un totale di 10,4 km. A settembre sono in programma altri due cantieri: la connessione tra Milano Ortica e Segrate e i controviali zona 30 in corso Sempione, per complessivi ulteriori 4,8 km.

Secondo Granelli, “queste strade costituiscono una vera alternativa all’automobile integrandosi con il trasporto pubblico per consentire spostamenti agili, veloci e sicuri a chi sceglie la mobilità sostenibile. Volevamo essere pronti per il rientro alle attività in sede dei cittadini e per la riapertura delle scuole e ci stiamo riuscendo”. Ben diverso il parere della Lega, che è decisa a dare battaglia e ha convocato i cittadini all’angolo con via Petrocchi per la manifestazione di protesta. Se queste sono le premesse, la strada verso le elezioni milanesi della prossima primavera si annuncia lunga e irta di polemiche. Non solo per chi va in bicicletta.

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