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Copagri Lombardia: “Il divieto per gli alcolici avrà serie ripercussioni sul settore vitivinicolo”

Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Giulio Gallera (foto: ANSA)

Covid-19: il presidente della Copagri Lombardia Roberto Cavaliere contesta le limitazioni alla vendita imposte dalla Regione dopo le ore 18.00 e chiede un confronto con la Giunta Fontana

Di Lorenzo Zacchetti
Pubblicato il 21 Ott. 2020 alle 16:23

“Pur condividendo pienamente la stringente necessità di mettere in campo ogni possibile intervento finalizzato a limitare e a contenere la drammatica diffusione del Coronavirus, nella Lombardia così come nel resto del Paese, non possiamo fare a meno di rappresentare le gravi criticità derivanti da alcune disposizioni contenute nella recente ordinanza della Regione Lombardia recante ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Lombardia Roberto Cavaliere, dando voce alle numerose preoccupazioni emerse da diverse cantine associate, che lamentano un drammatico calo delle vendite.

“Ci riferiamo, in particolare, alle limitazione inerenti agli orari delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, che stanno avendo un notevole e significativo impatto sull’attività economica delle imprese, andando ad aggravare la già complessa e delicata situazione economica legata alle ripercussioni del Coronavirus, che come ben noto ha portato per lungo tempo al blocco delle esportazioni e alla chiusura del canale HoReCa”, spiega Cavaliere.

“A nostro avviso, infatti, disporre il divieto di vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica dopo le ore 18:00 rischia di avere serie ripercussioni economiche sul nostro comparto vitivinicolo, vero e proprio fiore all’occhiello dell’agroalimentare regionale e nazionale; per questo esprimiamo preoccupazione e perplessità in merito a tale misura e chiediamo un confronto urgente con il Presidente della Regione Attilio Fontana e con gli assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi e alla Sanità Giulio Gallera”, rimarca il presidente.

“Riteniamo che un intervento di questo tipo, oltre a limitare la libera scelta dei consumatori, non sia utile a scoraggiare gli assembramenti, ma abbia come unico risultato quello di rallentare ulteriormente la già grave stagnazione dei consumi, andando al contempo a ostacolare il consumo di alcolici, così come quello di altri prodotti, nelle totale sicurezza delle proprie abitazioni”, conclude Cavaliere.

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