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Almeno 100 migranti sono annegati nel Mediterraneo dopo un naufragio

Naufragio al largo delle coste libiche del 25 maggio 2016. Immagine di repertorio. credit: Marina Militare italiana

La tragedia risale ai primi giorni di settembre. Tra le vittime ci sarebbero anche venti bambini tra cui due neonati di 17 mesi ma solo due corpi sono stati recuperati dal mare

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 11 Set. 2018 alle 11:21 Aggiornato il 11 Set. 2018 alle 11:22

Nei primi giorni di settembre, almeno cento migranti sarebbero annegati in seguito a un naufragio avvenuto nel Mar Mediterraneo.

Due gommoni con a bordo più di cento persone che viaggiavano verso le coste italiane si sono ribaltati. Naufragio migranti

Tra le vittime, ci sarebbero anche venti bambini tra cui due neonati di 17 mesi ma solo due corpi sono stati recuperati dal mare.

Una strage, come scrive il paletnologo Furio Vassallo, tenuta nascosta per dieci giorni da tutte le autorità libiche ed italiane. Una strage sulla quale si dovrebbe indagare.

A riportare la notizia è l’organizzazione Medici Senza Frontiere che ha raccolto le drammatiche  testimonianze dei sopravvissuti all’ennesima tragedia dei migranti in mare, ora in Libia. Naufragio migranti 

Secondo il racconto dei superstiti,  il dramma si sarebbe consumato all’inizio di settembre scorso quando dal barcone sarebbe partito un Sos per contattare la Guardia costiera italiana, ma quando i “soccorritori europei sono giunti la barca era già affondata” hanno rivelato i superstiti.

Secondo le informazioni raccolte da Medici senza frontiere, due gommoni erano partiti la mattina dalla Libia con a bordo oltre 160 persone ciascuno: si tratta di sudanesi, maliani, nigeriani, camerunensi, ghaniana, libici, algerini ed egiziani. “Il primo gommone si è fermato per un guasto al motore, mentre il nostro ha continuato a navigare ma ha cominciato a sgonfiarsi verso l’una del pomeriggio. Eravamo 165 adulti e 20 bambini”, ha raccontato un sopravvissuto.

“In quel momento, il telefono satellitare ci ha mostrato che non eravamo lontani da Malta. Abbiamo chiamato la guardia costiera italiana e mandato le nostre coordinate, chiedendo assistenza mentre le persone cominciavano a cadere in acqua. Ci hanno detto che avrebbero mandato qualcuno.

Ma il gommone ha cominciato ad affondare”, ha proseguito il superstite, aggiungendo che quando “i soccorritori europei sono arrivati in aereo e lanciato zattere di salvataggio ma eravamo già in acqua e la barca già affondata e capovolta. Se fossero arrivati prima, molte persone si sarebbero potute salvare”.

Si dovrebbe trattare degli stessi due barconi intercettati dalla Guardia costiera libica il primo settembre scorso, per i quali il ministro degli interni ha “ringraziato il Governo libico” senza che nessuno facesse cenno alle vittime, che invece ci sono state proprio in quel giorno.

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