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Saviano contro il governo Meloni per il decreto che limita l’azione delle Ong: “Non vogliono testimoni nel Mediterraneo”

Di Massimiliano Cassano
Pubblicato il 9 Gen. 2023 alle 13:42

Per Roberto Saviano il decreto che limita le possibilità di azione delle Ong è stato approvato “da un governo di estrema destra” per “non avere testimoni nel Mediterraneo”: lo scrittore e giornalista, già a processo per diffamazione per aver chiamato Giorgia Meloni e Matteo Salvini “bastardi” per le loro posizioni contro l’immigrazione, torna ad attaccare il leader della Lega e la premier in un’intervista a La Stampa.

“Piantedosi si trova schiacciato da Salvini, che l’ha costruito e voluto mettere lì – dice Saviano – ma è chiaramente un ruolo che gli sta stretto e gli sta dando anche fastidio. Sa che non può comportarsi in maniera maldestra come si è comportato Salvini”.

“Dopodiché – aggiunge lo scrittore – l’obiettivo vero di questa legge è non avere testimoni nel Mediterraneo. Non c’entra nulla far rispettare il diritto internazionale come sostiene Meloni. Mentendo”.

Il provvedimento ha introdotto un vero e proprio codice di condotta che le navi delle Ong attive nel mediterraneo devono seguire quando fanno operazioni di salvataggio: una volta soccorsi i migranti in mare, devono avvisare tempestivamente le autorità italiane e raggiungere il porto di sbarco indicato dal Viminale “senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso”.

Il testo sottolinea anche come non possano essere effetuati “soccorsi plurimi” a meno che questi non vengano autorizzati dall’Italia. “Meloni ha chiamato ‘traghetti’ le Ong – attacca ancora Saviano – ma in realtà sono ambulanze del mare, salvano vite, e tra l’altro agiscono sempre dopo aver avvertito la Guardia Costiera. Nessuna inchiesta ha mai dimostrato contatti tra trafficanti e Ong. È una battaglia ideologica per confondere il dibattito politico”.

Inizialmente l’approccio del governo verso gli ingressi nel Paese era stato quello di procedere con “sbarchi selettivi”, cioè far scendere a terra soltanto donne, bambini, e fragili. Ma era stato criticato duramente anche da altri Paesi europei, e perciò abbandonato.

Oggi Meloni si batte per una ridistribuzione equa all’interno dell’Ue. “Ma sono proprio gli alleati di Meloni e Salvini che non la vogliono”, fa notare Saviano. “Si oppongono i polacchi, la destra ungherese. Non vogliono che il problema sia affrontato dall’Europa. Vogliono che ricada solo sull’Italia”.

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