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    Migranti, ancora tensioni Francia-Italia: “Roma apra i suoi porti alle Ong, altrimenti niente ricollocamenti”

    Il ministro francese dell'Interno, Gerald Darmanin. Credit: Alexis Sciard/IP3 via ZUMA Press
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 25 Nov. 2022 alle 19:34

    Migranti, ancora tensioni Francia-Italia: “Roma apra i suoi porti alle Ong, altrimenti niente ricollocamenti”

    Le tensioni tra Francia e Italia non accennano a placarsi, a due settimane dallo scoppio della crisi diplomatica per lo sbarco delle navi che soccorrono i migranti in mare.

    “Se l’Italia non prende navi, non accetta la legge del mare, non c’è più motivo di fare i ricollocamenti”, ha detto oggi il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, al suo arrivo al consiglio straordinario dei ministri europei dell’Interno, riunitoi oggi a Bruxelles. “Non possono Francia e Germania sia prendere i migranti delle navi e fare i ricollocamenti”, ha sottolineato Darmanin, che ha usato parole dure nei confronti del governo italiano negli scorsi giorni. “Bisogna ricordare a tutti qual è il diritto del mare, evidenziare che le ong che operano nel Mediterraneo si trovano lì evidentemente per salvare le persone e in nessun caso possono essere equiparate ad organizzazioni di passaggio e, infine, bisogna ricordare che i paesi del sud del Mediterraneo devono aprire i loro porti perché a volte ci sono imbarcazioni delle ong che attraversano le loro acque territoriali e alle quali non vengono aperti i porti”, ha aggiunto.

    Il consiglio riunito oggi deve esaminare il piano d’azione per il Mediterraneo centrale proposto dalla commissione europea, che sta preparando anche un altro piano sui flussi migratori che transitano per la rotta balcanica. L’esecutivo europeo intende bocciare anche una delle proposte che l’Italia ha annunciato negli scorsi giorni, quella di aprire hotspot direttamente in territorio africano, per stabilire prima della partenza chi ha diritto all’asilo. “La commissione precedente ha provato questo metodo e non ha funzionato. Non vedo come possa funzionare ora”, il commento secco del vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas.

    Fonti vicine al ministro italiano Matteo PIantendosi hanno definito “un segnale di grande attenzione” per le esigenze dell’Italia la convicazione del consiglio straordinario e la bozza del piano d’azione. “La situazione impone però di agire con tempestività e l’appuntamento di oggi deve rappresentare il necessario punto di partenza per assumere decisioni su un dossier complesso che va affrontato con politiche comuni Ue”, riferiscono fonti del Viminale.

    L’orientamento italiano sembra però distante da quello della commissione europea, che non vede problemi con le regole per i ricollocamenti. “I ricollocamenti funzionano, vanno solo velocizzati”, ha detto la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. “Non è vero che il meccanismo di solidarietà con i ricollocamenti volontari non stia funzionando. Facciamo il trasferimento su base più o meno giornaliera o almeno settimanale. Quello che dobbiamo fare è migliorare la velocità perché abbiamo visto alcuni colli di bottiglia nei sistemi su questo”.

    Un altro commissario, il vicepresidente Margaritis Schinas ha parlato dell’ipotesi di un nuovo codice di condotta per le navi umanitarie. “Dobbiamo lavorare con le ong, ma in modo ordinato, in modo da rispettare anche i nostri stati membri e strutturare le operazioni di ricerca e salvataggio in un metodo costruttivo”, ha detto. “Se questo richiede un quadro più strutturato, come un codice di condotta, lo sosterremo”.

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