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La nave Aquarius sbarca a Malta: i migranti saranno ospitati in Spagna, Portogallo e Francia

Credit: Sos Mediterranée

Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere hanno denunciato pressioni dell'Italia per la revoca dell'iscrizione dell'imbarcazione sul registro navale di Panama

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 25 Set. 2018 alle 18:12 Aggiornato il 25 Set. 2018 alle 18:13

La nave Aquarius ha ricevuto l’autorizzazione a sbarcare a Malta, dopo che il governo francese ha respinto la richiesta della Ong di poter approdare nel porto di Marsiglia.

Il Portogallo intanto ha annunciato di aver trovato un accordo con il governo di Francia e Spagna per accogliere i migranti che si trovano a bordo della nave Aquarius, con a bordo 58 migranti. Il governo portoghese si è impegnato a ospitare 10 migranti.

Parigi aveva invocato una “soluzione europea”, sostenendo che l’imbarcazione dovrebbe attraccare al “porto sicuro più vicino” e ha suggerito alla Ong di dirigersi verso Malta.

La ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, ha dichiarato di sperare che “l’Unione europea dia una risposta in giornata”.

Una posizione che lascia presagire una nuova impasse, dopo l’episodio di giugno scorso risolto con l’accoglienza offerta dalla Spagna.

La Commissione europea, per bocca della Natasha Bertaud, ha sottolineato di non essere stata contattata dalla Francia o da altri Stati membri per trovare una soluzione che permetta di sbarcare i migranti a bordo dell’Aquarius.

Dopo il no opposto dall’Italia alle navi delle ong, Sos Mediterranée, che gestisce l’imbarcazione in collaborazione con Medici Senza Frontiere (Msf), ha annunciato lunedì 24 settembre di aver preso la rotta della Francia.

Le due ong hanno anche polemizzato con il vicepremier e ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini sul caso delle presunte pressioni esercitate dall’Italia su Panama per far sì che le autorità panamensi revocassero l’iscrizione dell’Aquarius dal proprio registro navale.

“C’è una volontà deliberata di spingerci fuori dal Mediterraneo, con ogni mezzo. Non è una questione tecnica né di diritto, ma una questione politica. Queste sono tattiche utilizzate da Paesi che non sono democratici, ma autoritari. Intimidazioni, accanimento, minacce ricorrenti e ora menzogne da parte di Salvini, che nega di aver esercitato pressioni su Panama” hanno sottolineato esponenti dell’Ong.

Domenica 23 settembre Sos Mediterranée e Msf hanno denunciato che l’Autorità marittima di Panama ha revocato l’iscrizione dell’Aquarius dal proprio registro navale “sotto l’evidente pressione economica e politica delle autorità italiane”.

“Questo provvedimento condanna centinaia di uomini, donne e bambini, che sono alla disperata ricerca di sicurezza, ad annegare in mare e infligge un duro colpo alla missione umanitaria dell’Aquarius, unica nave gestita da una Ong rimasta per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo centrale”, hanno protestato in una nota le due ong.

“Non so neanche che prefisso ha Panama”, ha risposto il vicepremier Salvini, aggiungendo che “Aquarius non arriverà mai in Italia”.

Le ong hanno chiesto ai governi europei di assegnare alla nave una nuova bandiera o di intercedere presso le autorità panamensi.

“L’Europa non può permettersi il lusso di rinunciare ai suoi valori fondamentali”, ha sottolineato la vicepresidente internazionale diSos Mediterranée, Sophie Beau.

Da Bruxelles la Commissione europea ha allargato le braccia. “Simpatizziamo con le persone a bordo”, ma la decisione di Panama di togliere la bandiera all’Aquarius è’ una “questione di diritto internazionale, rispetto a cui la Commissione non ha competenza”, ha fatto notare la portavoce dell’esecutivo comunitario, Mina Andreeva.

Secondo quanto riferito dalle ong, “nel messaggio ricevuto dall’Autorità marittima di Panama si legge che ‘sfortunatamente è necessario che [l’Aquarius] sia esclusa dal nostro registro perché la sua permanenza implicherebbe un problema politico per il governo e per la flotta panamense in direzione dei porti europei'”.

“Questo messaggio è arrivato nonostante l’Aquarius abbia completato con successo tutte le procedure di registrazione, essendo conforme agli standard elevati previsti dai regolamenti marittimi di Panama”, rimarcano da Sos Mediterranée e Msf.

I leader europei sembrano non avere scrupoli nell’attuare tattiche sempre più offensive e crudeli che servono i propri interessi politici a scapito delle vite umane”, ha affermato Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf.

“Negli ultimi due anni, i leader europei hanno affermato che le persone non dovrebbero morire in mare, ma allo stesso tempo hanno perseguito politiche pericolose e male informate che hanno portato a nuovi minimi la crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale e in Libia. Questa tragedia deve finire, ma ciò può accadere solo se i governi dell’UE permetteranno all’Aquarius e alle altre navi di ricerca e soccorso di continuare a fornire assistenza salva-vita e a testimoniare dove è così disperatamente necessario”.

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