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    I casi di colera in Yemen potrebbero arrivare a un milione entro la fine del 2017

    Per il Comitato internazionale della Croce Rossa la situazione umanitaria in Yemen è catastrofica. Per la Oxfam l'epidemia di colera in corso nel paese, piegato da due anni di guerra civile, è la peggiore mai registrata da quando esistono i rilevamenti

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 29 Set. 2017 alle 14:51 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:36

    Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha definito “catastrofica” la situazione umanitaria in Yemen, con i casi di colera che potrebbero arrivare a un milione entro la fine dell’anno.

    Nel corso di una conferenza stampa a Ginevra Alexandre Faite, capo della delegazione CICR in Yemen, ha parlato di 750mila casi sospetti e 2.119 morti fino a oggi.

    Nel paese è in corso una guerra civile scoppiata poco più di due anni fa. Faite ha lanciato dure accuse nei confronti delle parti coinvolte nel conflitto, il cui uso sproporzionato della forza ha causato un numero “troppo alto” di civili morti.

    Faite ha inoltre chiesto che sia riaperto l’aeroporto di Sana’a, in modo tale da permettere l’arrivo di aiuti umanitari per la popolazione civile yemenita.

    Per la Oxfam, confederazione internazionale di Ong che combattono la povertà, l’epidemia di colera in Yemen è la più grande mai registrata da quando esistono i rilevamenti.

    Nigel Timmins, direttore umanitario di Oxfam, ha detto che la crisi umanitaria “è la peggiore del mondo e sta ulteriormente peggiorando. Più di due anni di guerra hanno creato le condizioni ideali per la propagazione del colera. Il conflitto ha spinto il paese ai limiti della carestia, costretto milioni di persone a lasciare le proprie case, distrutto il già insufficiente servizio sanitario e impedito qualsiasi tipo di soluzione”

    Mancanza di cibo, acqua potabile e accesso ai servizi di base hanno favorito la diffusione della malattia in molte regioni del paese. In alcune parti del paese i casi sono in calo, mentre nelle aree più colpite dagli scontri e difficili da raggiungere si registrano cinquemila nuovi malati al giorno.

    Il conflitto in corso, che vede contrapposti il movimento dei ribelli sciiti Houthi fedele all’ex presidente Ali Abdullah Saleh e la coalizione araba vicina al governo di Abdrabbuh Mansour Hadi, ha favorito la grave carestia che ha portato allo scoppio dell’epidemia. Oltre a questo, ha reso molto difficili i soccorsi ai malati.

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