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    Von der Leyen, discorso su stato dell’Unione: “Salari minimi per tutti, aboliremo sistema di Dublino per i migranti”

    Ursula Von der Leyen
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 16 Set. 2020 alle 11:10 Aggiornato il 16 Set. 2020 alle 15:24

    “Gli europei hanno dimostrato quanto sia forte lo spirito umano e vorrei cominciare elogiandoli”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in apertura del suo primo discorso sullo Stato dell’Unione dinanzi al Parlamento europeo, a Bruxelles. “Le persone vogliono uscire da questo mondo del Coronavirus, da questa fragilità, dall’incertezza. Sono pronte per il cambiamento e ad andare avanti. Questo è il momento per l’Europa di spianare la strada da questa fragilità verso una nuova vitalità”.

    “L’Europa deve continuare a protegge vite e a fornire mezzi di sussistenza. La pandemia non sta perdendo forza, è ancora in fase iniziale, e sappiamo come i numeri possano presto sfuggire dal nostro controllo”, ha proseguito la presidente. “Gli operatori sanitari hanno fatto miracoli”, ha aggiunto, per poi ricordare l’azione Ue che ha permesso “a medici rumeni di andare ad aiutare gli ospedali italiani”. “È evidente che dobbiamo costruire un’Unione della sanità più forte ed è giunto il momento di farlo”, ha aggiunto. “Il programma EU for Health deve essere a prova di futuro e per questo ho proposto di aumentare i finanziamenti e spero che questo Parlamento vada a rivedere i tagli fatti dal Consiglio europeo”. La politica tedesca ha quindi chiesto di “rivedere le competenze in materia sanitaria”. Si tratta di “un compito urgente che sarà trattato nella Conferenza sul futuro dell’Europa.

    “Assieme al presidente Giuseppe Conte, in occasione della presidenza italiana del G20, organizzerò un vertice mondiale sulla sanità in Italia e questo dimostrerà agli europei che l’Europa c’è ed è pronta a proteggerli”, ha inoltre annunciato Ursula von der Leyen.

    La necessità di un salario minimo

    Von der Leyen nel suo ampio discorso si è soffermata anche sul tema del lavoro rimarcando che “tutti nell’Unione devono avere i salari minimi. Funzionano ed è giunto il momento che il lavoro ripaghi”. “La verità – ha aggiunto – è che per troppe persone il lavoro non paga, il dumping salariale distrugge la dignità del lavoro e penalizza gli imprenditori, distorce la concorrenza del mercato interno, e bisogna porre fine a questa situazione. La commissione avanzerà una proposta su una normativa per sostenere gli stati membri e istituire un quadro sui salari minimi. Tutti devono avere accesso ai salari minimi o attraverso contrattazioni collettive e con salari mini statutari”.

    “L’accordo su Next Generation Eu è stato un accordo storico, ma ora dobbiamo cogliere questa opportunità per riforme strutturali nella nostra economia”. Von der Leyen ha ricordato che l’economia europea subirà un calo del Pil del 12% a causa della pandemia e ha ribadito che la risposta europea per sostenere le economie dei 27 è stata “forte”, tuttavia, ha aggiunto, “bisogna trovare un equilibrio tra il sostegno finanziario e la sostenibilità dei bilanci”.

    Il caso Navalny

    “A chi mi dice che dobbiamo tenere buone relazioni con la Russia”, ha sostenuto Ursula von der Leyen, “ricordo il caso Navalny” e “i precedenti come il conflitto in Georgia”. “Non c’è nessun gasdotto che possa cambiare questa situazione”, ha precisato riferendosi al discusso progetto Nord Stream 2 che dovrebbe portare gas dalla Russia alla Germania. Nel corso del suo primo discorso sullo Stato dell’Unione, la presidente della Commissione ha ribadito che la gente che protesta in Bielorussia “deve essere libera di decidere sul proprio futuro” e quelle persone “non sono pedine nello scacchiere di qualcun altro”. “Sia che si tratti di Hong Kong, Mosca o Minsk, l’Ue deve prendere una posizione chiara e voglio dirlo apertamente: l’Ue è dalla parte della gente della Bielorussia”.

    Migranti, “addio sistema Dublino”

    La presidente della Commissione si è soffermata anche sulla questione migratoria. “La crisi migratoria del 2015” ha avuto gravi conseguenze che rappresentano “una ferita ancora aperta”, ma “possiamo trovare una soluzione”. Con il ‘Nuovo patto Ue per la migrazione e l’asilo’, che la Commissione annuncerà la settimana prossima, “noi assumeremo un approccio umanistico e umano”, ha aggiunto. “Il principio è: salvare vite in mare, questo non è opzionale”, ha sottolineato. “E quei Paesi che rispettano obblighi giuridici e morali devono contare sulla solidarietà dell’Unione” ma “dobbiamo distinguere coloro che hanno diritto di rimanere da coloro che non ne hanno diritto”. Da qui una maggiore cooperazione annunciata dalla von der Leyen “in materia di asilo e rimpatri”.

    Nel nuovo piano sulle migrazioni dell’Unione europea, il regolamento di Dublino “verrà abolito e sarà sostituito da un nuovo sistema di governance”. Il nuovo sistema “avrà una struttura comune per quello che riguarda gli asili ed i rimpatri, ed avrà anche un meccanismo di solidarietà molto forte e incisivo”, ha concluso Von der Leyen.

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