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    Violenta la figlia di 1 mese: orco condannato a 244 anni di carcere

    Patricio Medina
    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 15 Ott. 2018 alle 08:54 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:50

    Un uomo è stato condannato a 244 anni di carcere per aver violentato la sua bambina di appena un mese. L’atroce storia arriva dal Texas. A riportarla diversi media internazionali tra cui il Daily Mail.

    Il 14 marzo 2014 Patricio Medina, all’epoca 27enne, sotto l’effetto della metanfetamina da due giorni, violentò la figlioletta – venuta al mondo appena un mese prima – causandogli anche diverse lesioni tra cui la rottura di alcune costole e delle gambe.

    Sul posto giunse la polizia che arrestò l’uomo, ancora sotto l’effetto della droga.

    Violenza che – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – l’orco ha poi ammesso durante la detenzione a un compagno di cella che ha poi testimoniato in tribunale.

    Una volta davanti al giudice Patricio è stato condannato a 244 anni di carcere per aggressione sessuale aggravata di un bambino di età inferiore ai sei anni, lesioni a un bambino, per aver messo in pericolo un minore e per altri due capi d’accusa legati alla vicenda.

    Patricio Medina durante il processo

    Sentenza che prevede la possibilità per l’uomo di ottenere la libertà condizionata dopo 80 anni di galera. Quando avrà 107 anni. Praticamente mai.

    Non è sfuggita alla giustizia poi anche la madre della bimba, Lisa Montoya, che è stata accusata di aver abbandonato e messo in pericolo la vittima e gli altri due figli.

    Ora la piccola ha 4 anni e sta bene: una volta salvata dai servizi sociali è stata curata e adottata da un’altra famiglia. Stesso destino per gli altri due figli della donna.

    “Il verdetto della giuria assicura che questo bambino e tutti i bambini saranno al sicuro da questo predatore per almeno 80 anni”, le parole del procuratore distrettuale Gabrielle Massey.

    “Grazie al lavoro di CPS e Waco PD Crimes Against Children, le orribili prime cinque settimane di vita di questa bambina non le impediranno di avere un futuro sicuro e felice”.

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