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    Viaggio dentro la città di Taiz contesa tra filo sauditi e ribelli houthi

    Il centro si trova nel sudovest dello Yemen ed è sulla linea del fronte tra le due fazioni in lotta

    Di TPI
    Pubblicato il 9 Gen. 2016 alle 16:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:41

    La città di Taiz si trova sulla linea del fronte nella lotta tra le forze governative filo saudite fedeli al presidente Abed Rabbo Mansour Hadi, che attualmente la controllano, e i ribelli houthi vicini all’Iran.

    Pochi giornalisti sono riusciti a raggiungere Taiz che si trova nel cuore della guerra civile dello Yemen.

    Safa AlAhmad, giornalista della Bbc è riuscita a entrare nella città a dicembre. Lo scenario che si è trovata davanti è stato quello di un centro distrutto dai combattimenti della guerra civile.

    Il conflitto è iniziato ufficialmente alla fine di marzo del 2015 quando l’Arabia Saudita e altri paesi arabi hanno iniziato a bombardare le postazioni dei ribelli sciiti houthi che, nel settembre 2014, avevano preso il controllo della capitale Sana’a.

    All’ospedale al-Thawra, i medici sono costretti a rinunciare a operare alcuni feriti perché ossigeno, anestetici e medicine non sono sufficienti per tutti.

    Asma, è una bambina di sei anni che stata ferita alla testa da alcune schegge provocate da una esplosione avvenuta mentre era in coda per prendere l’acqua. L’impatto le ha provocato una grande ferita al cranio, insieme a lei altri bambini erano in fila. Cinque sono rimasti uccisi e altri cinque sono stati feriti.

    Quasi certamente il colpo è stato sparato dai ribelli sciiti houthi che stanno cercando di conquistare la città che è la seconda più grande del paese.

    (Una cartina della Bbc mostra la linea del fronte nello Yemen)


    I medici hanno dovuto scegliere se operare lei, o un anziano ferito all’addome.

    Asma è sopravvissuta all’operazione, ma è morta alcuni giorni dopo. “Abbiamo lavorato duramente per salvarla, purtroppo tutti gli sforzi fatti sono stati inutili a causa della mancanza di ossigeno”, ha spiegato uno dei medici.

    Dopo due giorni è morto anche l’uomo ferito all’addome.

    L’ospedale ha smesso di accettare pazienti il 25 dicembre per mancanza di medicine di ossigeno.

    Nella città di Taiz i rifornimenti arrivano a dorso di mulo attraverso i sentieri sullo Jabal al-Sabr, la montagna più alta dello Yemen con i suoi 3mila metri.

    I dati delle Nazioni Unite dicono che circa 3mila civili sono morti e 5mila sono stati feriti dall’inizio delle ostilità.

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