Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Germania, i Verdi vogliono vincere le elezioni e puntano su una donna: Annalena Baerbock

    Annalena Baerbock Credits: ANSA

    Ecologista, giovane, carismatica: ecco chi è la candidata dei Verdi per la Cancelleria tedesca

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 19 Apr. 2021 alle 16:34 Aggiornato il 19 Apr. 2021 alle 16:50

    Il partito tedesco dei Verdi ha annunciato che alle prossime elezioni politiche che si terranno il 26 settembre 2021 candideranno la parlamentare Annalena Baerbock all’incarico da cancelliera, oggi ricoperto da Angela Merkel. Baerbock è l’altra persona oggi alla guida del partito insieme a Robert Habeck.

    Quello dei Verdi è un boom rispetto alle ultime elezioni: i sondaggi li danno sopra al 20 per cento, secondi solo all’alleanza cristiano-democratica Cdu/Csu e davanti rispetto a Spd. Annalena Baerbock sarà l’unica donna a concorrere per la cancelleria, si confronterà con il socialdemocratico Olaf Scholz e il candidato che verrà fuori dal braccio di ferro nell’Unione.

    Le prime dichiarazioni

    “Inizia oggi un nuovo capitolo per il nostro partito e in caso di vittoria per il nostro Paese – ha dichiarato Baerbock in conferenza stampa – Sono convinta che questo Paese abbia bisogno di un nuovo inizio”. Baerbock è deputata dal 2013, ma non ha esperienza di governo: “Sì, non sono stata cancelliera e neppure ministra. Io scendo in campo per il cambiamento. Per lo status quo si battono altri“. E ancora: “Vorremmo guidare questo governo ma poiché la politica non è un esercizio di realizzazione di desideri, spetterà agli elettori decidere chi uscirà (vincitore) da queste elezioni e con quanta forza”.

    Chi è Annalena Baerbock

    Giovane leader 40enne e carismatica che riflette una parte importante dell’elettorato ecologista del Paese, Baerbock lavora nel parlamento nazionale da 8 anni ed è co-presidente del partito dal 2018 insieme a Habeck, 51 anni, già ministro dell’Ambiente per sei anni nel Land dello Schleswig-Holstein. Invece di litigare, come sta accadendo nel blocco Cdu-Csu, i due leader ecologisti hanno preferito collaborare nel momento della scelta.

    Ex campionessa di trampolino, nota per la volontà di ferro, il pensiero rapido e il talento nel fare rete. Prima di entrare in politica si è laureata in diritto internazionale alla London School of Economics (LSE). Fino a qualche anno fa Baerbock era praticamente sconosciuta, ma da quando è diventata leader dei Verdi si è fatta riconoscere per la sua retorica sobria ed efficace, e per la sua autorevolezza. “Tutti o quasi nel partito la considerano una persona competente e operosa”, ha notato di recente il quotidiano tedesco Die Welt. Nei sondaggi la sua popolarità è superiore a quella di Habeck, sia fra i sostenitori del partito sia fra gli elettori tedeschi in generale, abituati da anni ad avere leader donne in politica.

    La riscossa dei Verdi

    Secondo diversi osservatori della politica tedesca, negli ultimi tempi i Verdi si sono fatti sempre più largo nel panorama nazionale. Il partito è riuscito ad aumentare i propri consensi sia per la prolungata irrilevanza dei Socialdemocratici, che a settembre secondo i sondaggi otterranno il il peggior risultato della loro storia, sia per le difficoltà della CDU, il partito di centrodestra di Angela Merkel, coinvolto nel complicato sforzo di trovare il sostituto dell’attuale cancelliera.

    Il dopo Merkel tanto atteso in Germania

    Con le elezioni di settembre si aprirà una nuova pagina politica per la Germania, visto che Angela Merkel non si ricandiderà per la Cdu/Csu dopo 16 anni ininterrottamente alla guida del Paese. La candidatura di Baerbock dovrà essere confermata formalmente al congresso del partito a giugno. Oggi i Verdi, sempre secondo quanto rilevano i sondaggi, incassano più del doppio delle preferenze rispetto all’8,9 per cento delle elezioni del 2017.

    Leggi anche: L’ultimo semestre europeo di Angela Merkel

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version